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de Angelis: “Coppa America a Napoli in un campo di regata fantastico” (VIDEO)

E’ stato il primo skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup nel 1999-2000 al timone di Luna Rossa (ITA45). de Angelis è socio benemerito del Circolo del Remo e della Vela Italia, il circolo napoletano tra i più antichi d’Italia, dove ha iniziato ad andare a vela con il suo primo istruttore “Gennarino”.
A cura di Redazione
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francesco de angelis ex luna rossa

A leggerne il palmares quasi ti viene la pelle d'oca. E quando battezza Napoli come scelta perfetta per le World Series di Coppa America è un'investitura solenne. Francesco de Angelis è stato il primo skipper non anglosassone a vincere la Louis Vuitton Cup nel 1999-2000 al timone di Luna Rossa (ITA45), barca di Prada Challenge for America's Cup 2000 per lo Yacht Club Punta Ala. "Certo, lo scorso anno si è parlato di Bagnoli e le regate avrebbero rappresentato una buona occasione per sbloccare la situazione e dare nuova destinazione ad un’area così ampia. Poi è stato scelto il Golfo di Napoli e meglio di così non poteva andare". Nel 2000, dopo la vittoria della Louis Vuitton Cup, ha condotto Luna Rossa nelle regate della 30.ma America's Cup contro Black Magic NZL60 timonata da Russell Coutts e Dean Barker. Nella campagna della 31.ma America's Cup del 2003, sempre al timone di Luna Rossa ha raggiunto le semifinali, dovendosi arrendere a One World. Nel 2007 partecipa con Luna Rossa all'Americas cup, raggiungendo la finale della Louis Vuitton Cup, il torneo degli sfidanti, dopo aver sconfitto per 5 a 1 BMW Oracle Racing. In finale Luna Rossa deve arrendersi davanti alla supremazia di Team New Zealand che la sconfigge per 5 regate a 0. Chiedergli un pronostico può sembrare un sacrilegio, de Angelis però risponde con aplomb britannico. "I team favoriti? Sicuramente quelli che hanno già regatato in queste acque e quelli che hanno due imbarcazioni ed hanno quindi avuto più possibilità di allenarsi nei match race". Va be', Luna Rossa gli è rimasta nel cuore… "Appartengo ad un’altra generazione – aggiunge sorridendo -. Queste barche sono molto diverse da quelle sulle quali sono cresciuto io". Più pericolosi Questi catamarani, o meglio i prossimi, gli AC72, che vedremo a San Francisco? "Bisognerà vedere. Certamente sono estremamente veloci e la velocità implica sempre dei rischi. Forse sarò a San Francisco nel mese di luglio e per curiosità andrò a vedere, poi altri impegni già presi mi impediranno di rimanere in America durante le fasi successive".

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