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Daniele Scardina a Fanpage: “Voglio diventare il più grande. Lukaku e Ibra sul ring? Una figata”

Daniele Scardina, conosciuto anche come King Toretto, è fresco vincitore del titolo di campione dei supermedi dell’Unione europea. Il pugile milanese racconta in esclusiva a Fanpage i suoi obiettivi: “Voglio crescere, vincere il più possibile e trasmettere i valori della boxe ai più giovani. Il rumore intorno al mio nome? È piacevole perché mi permette di far conoscere ancora di più la boxe”.
A cura di Alberto Pucci
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Daniele Scardina è uno dei personaggi più conosciuti nel mondo della boxe. Il 28enne pugile milanese, salito alla ribalta delle cronache anche per la sua vita privata e per la partecipazione ad un noto programma televisivo, si è confermato tra i migliori anche nella recente sfida contro lo spagnolo Cesar Nunez, battuto per KO tecnico all'ottava ripresa sul ring del Palalido di Milano, in occasione della Milano Boxing Night: evento che Dazn ha trasmesso LIVE e in modalità on demand in oltre 200 territori a livello globale e raccontato da una squadra di commento dedicata anche per l'Italia. Un successo che ha permesso a ‘King Toretto‘ di festeggiare il titolo di campione dei supermedi dell'Unione europea.

"La boxe in Italia sta cambiando in positivo – ha spiegato Scardina ai microfoni di Fanpage.it -. Era un po' ferma agli anni 80/90, oggi si è invece adattata e anche il pubblico la segue con entusiasmo, non solo per il pugile ma anche per il personaggio. I tifosi si stanno avvicinando sempre di più a questo magnifico sport".

Ti ha dato fastidio tutto questo clamore intorno al tuo nome, nato da alcune vicende extra sportive e dalla tua partecipazione a ‘Ballando con le stelle'?
"Per me è un rumore piacevole, perché vuol dire essere conosciuti e popolari, poter far arrivare il messaggio della boxe a tutti e diventare un esempio per i più giovani. Io cerco di vedere sempre le parti positive di ogni cosa e penso ci voglia sempre il giusto equilibrio. Quando sono in preparazione per un match penso solo a quello".

Quanto ti ha condizionato la pandemia?
"Ha influito molto nella mia preparazione e carriera. Ci ha fermato un po' a tutti per un anno, però cerco di vedere il bicchiere mezzo pieno e ho sfruttato questo periodo per imparare e fare altre cose. La paura? Quella c'è sempre. C'è il timore di non poter tornare ad una vita normale. Oggi con questo virus abbiamo imparato ad apprezzare le cose semplici, come bere un caffè con un amico, un abbraccio o una camminata".

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Quali sono i tuoi prossimi progetti?
"I miei prossimi step sono crescere e diventare sempre più grande. Uno degli obiettivi è diventare un esempio per le persone e per i giovani, ai quali dico di inseguire i propri sogni. Non è facile perché il cammino è pieno di ostacoli, ma è proprio lì che uno si crea il carattere e può far uscire il guerriero che ha dentro. Non c'è niente di più bello che realizzare i propri sogni".

A che punto è la tua idea di portare sul ring personaggi dello spettacolo o dello sport?
"È partito tutto tramite una chiacchiera, è qualcosa di super carino. Far vedere alle persone cosa c’è dietro al nostro mondo. Sarebbe bello arrivare a fare un evento di beneficenza, portare sul ring qualche amico cantante, artista, dei calciatori… si vociferava Lukaku. Solo chiacchiere per ora, stiamo parlando. Lukaku con Ibra? Dopo la discussione che hanno avuto, che spero sia finita lì, ci ho pensato. Sarebbe una figata, sempre a scopo di beneficenza".

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