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Djokovic in imbarazzo alla domanda su Sinner al Roland Garros: “È lì che vanno i miei pensieri”

Novak e Jannik si sfidano domani in semifinale. Djokovic prende tempo e risponde con la stessa raffinatezza dei drop shot che hanno mandato in bambola Zverev: “Cercherò di fare del mio meglio”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Come si fa a battere Jannik Sinner?". Novak Djokovic maneggia con cura la risposta alla domanda fattagli in conferenza dopo aver sconfitto Alexander Zverev. Domani il serbo sfiderà il numero uno al mondo nella semifinale del Roland Garros e quell'interrogativo un po' lo imbarazza: qualunque cosa dica, c'è il rischio di essere smentito dal campo o di essere male interpretato. E allora la prende alla larga, ricama le parole più giuste in situazioni del genere: "Non c'è occasione più grande per me…", e sembra recitare la parte dell'outsider, di colui che non parte favorito. Non c'è alcun retropensiero sull'alto-atesino né sul suo recente passato per la sospensione e il modo in cui è stata pattuita con la Wada (argomento che pure il serbo aveva toccato in passato alludendo a "incoerenze in un sistema che non funziona bene" e aveva raffreddato i rapporti). Non è presunzione ma consapevolezza di trovarsi al cospetto di un avversario fortissimo: "Cercherò di fare del mio meglio per dare il massimo e giocare bene, provando ad alzare il mio livello di tennis".

E anche se quello scambio di 41 colpi col tedesco, concluso con un dritto incrociato, ha ricordato a tutti (ce n'era bisogno davvero?) di che pasta è fatto nonostante i 38 anni e una serie di acciacchi, la cautela di Novak spiega bene qual è il rispetto che Sinner s'è guadagnato sul campo.

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L'attestazione di stima pubblica non è piaggeria ma la realtà dei fatti. "Jannik… Jannik sta attraversando un periodo forma strepitosa e in questi ultimi due anni ha meritato di essere il miglior giocatore al mondo – ha aggiunto Djokovic -. Sta giocando un tennis fantastico, un tennis d'attacco, ed è fortissimo in ogni aspetto del suo gioco. Non lo affronto da un po'… e abbiamo sempre avuto partite emozionanti".

L'ultima volta che Sinner e Nole si sono incrociati è stato nel 2024 a Shanghai: vinse l'azzurro e fece filotto dopo averlo battuto in precedenza agli Australian Open e nel singolare di Coppa Davis. La semifinale del Roland Garros 2025 sarà il secondo incontro su terra tra i due. "Sulla terra battuta ricordo solo una partita a Monte Carlo anni fa…", si riferisce il 2021 ma si misurò con un altro Jannik rispetto al giocatore odierno cresciuto in maniera esponenziale. A livello Slam, sono tre i precedenti: due su erba (a Wimbledon, entrambi vinti da Djokovic) e uno su cemento (a Melbourne, vinto da Sinner) ma oggi lo scenario è completamente cambiato. Basta ascoltare Djokovic per capire qual è l'approccio alla sfida: "Una semifinale di un Grande Slam contro il numero uno al mondo. Non c'è palcoscenico migliore per me".

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C'è un modo per fermare Sinner? Novak prende tempo e risponde con la stessa raffinatezza dei drop shot che hanno mandato in bambola Zverev. "Sì e no… Dipende dal giorno, da come ti senti in campo. So cosa aspettarmi da Jannik. Darà il massimo. Giocherà a un livello altissimo, come ha fatto in ogni torneo a cui ha partecipato nell'ultimo anno e mezzo. Però questo tipo di incontri, al meglio dei cinque set, tirano fuori il meglio di me. Come farò a fermarlo? Penso a come metterò in pratica quello che voglio fare in campo e a come mi sentirò. È lì che vanno i miei pensieri. Farò del mio meglio per essere pronto".

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