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Skam Italia 5

Perché Federica Cacciotti sarebbe la protagonista perfetta per Skam Italia 6

Federica Cacciotti interpretata da Martina Lelio è la protagonista perfetta per Skam Italia 6, la sua storia sembra già scritta e la finestra che con lei si aprirebbe sul tema del body shaming rappresenterebbe l’occasione ideale per aprire un dibattito intergenerazionale.
A cura di Eleonora D'Amore
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"Mi chiamate Federicona da cinque anni e sono ancora vostra amica", con questa battuta in Skam Italia 5 Federica Cacciotti, interpretata da Martina Lelio, ha sfondato lo schermo. La sua vicinanza a Elia Santini è apparsa consequenziale alla sua storia, che di stagione in stagione aggiunge tasselli al suo personaggio. Sarebbe la protagonista perfetta per Skam Italia 6 e sposerebbe a pieno l'esigenza di vedere trattata (come solo Ludovico Bessegato saprebbe fare) una delle tematiche che negli ultimi anni ha inondato il mondo dei social: il body shaming.

Perché Federica Cacciotti è l'amica della comitiva che non ha mai fatto del suo peso un argomento di dialogo o discussione, non ha mai spiegato i motivi per i quali il sentirsi storpiare il nome con un suffisso intriso di abbondanza sia diventato un aspetto su cui soprassedere per preservare il bene che la lega ai suoi amici di sempre. Soprassedere significa non dare peso, stavolta come importanza, alla naturalezza con la quale viene classificata nel mondo rispetto al suo rapporto con la bilancia.

Federica ed Elia in Skam 5
Federica ed Elia in Skam 5

E mentre i suoi compagni di liceo si scelgono tra loro, cadono negli intrecci di relazioni complicate proprio perché fondate sull'antico sentimento dell'amicizia, flirtano in chat occasionali e si perdono tra le braccia di sconosciuti in discoteca, Federica assiste. Partecipa flebilmente con una storiella capitata per caso con un barista, visto in scena meno di un gatto in tangenziale, e poi torna nel suo ruolo di sempre, quello della fidata consigliera.

Non a caso (ALERT SPOILER) in questa quinta stagione confesserà a Viola di essere stata molestata dallo psicologo della scuola e di non averne fatto parola per paura del giudizio. Un timore derivato anche dal suo naturale subordinarsi alle storie degli altri, al sentirsi parte di quegli "invisibili" che, nonostante si sentano corpulenti, non faticano a scomparire tra le pieghe dei loro disagi emotivi. È lei la protagonista perfetta per raccontare il tormento di una generazione che fatica a raccontarsi laddove la loro presenza viene avvertita, e classificata, come ingombrante. E sarebbe anche interessante indagare il senso di inadeguatezza che subentra quando il canone estetico inizia a minare la sessualità e il piacere di guardarsi in uno specchio senza alcuna forma di repulsione o di dismorfia.

Debora ne I ragazzi del muretto
Debora ne I ragazzi del muretto

Negli anni 90, anticipando di molto i tempi, fu Debora (Cecilia Dazzi) ne I ragazzi del muretto a finire sotto la lente per la sua dipendenza dal cibo (in quel caso si parlava di veri e propri disturbi alimentari) e per le difficoltà relazionali che ne derivavano, soprattutto a causa della discriminazione dell'altro sesso e del bullismo da cui puntualmente si trovava travolta. Erano altri tempi, linguaggio e approcci erano meno soggetti a una moderazione di tipo culturale e, già allora, la fisicità come status trovò terreno fertile per il dibattito intergenerazionale.

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Casertana di origine, napoletana di adozione. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all'Università L'Orientale di Napoli, sono Caposervizio dell'area spettacolo a Fanpage.it dal 2010, anno in cui il giornale è nato. Cinefila e appassionata di tv, nel tempo libero mi alleno a supportare un cognome impegnativo. 
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