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Baby Reindeer finisce in Parlamento, l’accusa a Netflix: “Nessuna prova che la vera Martha sia stata condannata”

Un deputato britannico ha accusato Netflix di avere forzato la trama della serie Baby Reindeer, descritta come “tratta da una storia vera”. Al momento, infatti, non sono emerse prove che dimostrano che la vera Martha – Fiona Harvey – sia stata condannata per stalking.
A cura di Stefania Rocco
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Baby Reindeer, la serie Netflix diventata un caso internazionale, rischia di far finire nei guai la celebre casa di produzione. Un deputato britannico ha accusato un manager di Netflix di avere mentito al Parlamento inglese nel corso della testimonianza relativa alla veridicità della trama della serie vista da oltre 65 milioni di persone in tutto il mondo. Centrale è il personaggio della stalker Martha, personaggio nel quale si è riconosciuta la 58enne Fiona Harvey. In un’intervista rilasciata a Piers Morgan, Harvey ha accusato Richard Gadd e Netflix di avere mentito e ha sostenuto di non essere mai stata condannata.

Le accuse al manager Netflix Benjamin King

Benjamin King, uno dei manager di Netflix, è stato chiamato a testimoniare la scorsa settimana di fronte alla commissione Cultura della camera dei Comuni a proposito della veridicità della storia raccontata nella serie. L’uomo ha dichiarato che lo show è “chiaramente la vera storia del terribile abuso sofferto dal protagonista Richard Gadd per mano di una stalker pregiudicata”. Eppure a carico di Fiona Harvey non sarebbe emersa alcuna condanna, solo una denuncia per molestie presentata 20 anni fa da un avvocato, denuncia che non ha avuto alcun seguito processuale. Secondo John Nicholson, deputato dello Scottish National Party, la deposizione di King sarebbe dunque “evidentemente discutibile” nella parte in cui Martha viene descritta come una “stalker pregiudicata”. Se King ha deliberatamente mentito al parlamento britannico a proposito della storia raccontata nella serie Baby Reindeer avrebbe commesso reato. Gli operatori televisivi e cinematografici sono infatti tenuti a rispettare regole molto rigide quando le vicende raccontate vengono descritte come "tratte da una storia vera”.

Fiona Harvey intende chiedere 1 milione di sterline a Piers Morgan

Intanto, Fiona Harvey ha fatto sapere di voler chiedere al giornalista Piers Morgan una ricompensa adeguata alla portata dell’intervista rilasciata qualche settimana fa, intervista che l’aveva vista confutare la versione dei fatti raccontata nella serie. A guardare la chiacchierata lunga circa un’ora tra Harvey e Morgan sono stati circa 11 milioni di spettatori. La donna ha fatto sapere di avere ricevuto un rimborso spese pari a circa 300 dollari (250 sterline) per l’intervista e ha chiarito l’intenzione di chiedere un compenso pari a circa un milione di sterline. “Le abbiamo pagato un parrucchiere e una limousine. Una cosa è certa: da me non riceverà un milione di sterline”, ha fatto sapere il conduttore del talk show.

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