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Opinioni

X Factor, piaccia o non piaccia, è lo show di Morgan. E così torna a funzionare

X Factor 2023 si presenta all’insegna di un Morgan mattatore unico, con buona pace di chi lo avrebbe voluto fuori dallo show. Tra Fedez in coma semi-vigile, Dargen D’Amico mero giullare di corte e Ambra imprigionata in un film di Özpetek, Castoldi è, nel bene e nel male, protagonista assoluto di questa minestra riscaldata. Che, con la sua smaliziata presenza, riacquisisce sapore nonostante le criticità. Le pagelle della giuria.
A cura di Grazia Sambruna
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Voi siete un’idea. E un’idea è una cosa che in Italia manca totalmente”. Così dice Morgan agli strambi ma talentuosi Animaux Formidables durante le prime Audizioni di X Factor, andate in onda giovedì 14 settembre su Sky e Now. Qual è l’idea che sta alla base di questa diciassettesima edizione del talent? Dopo così tanti anni di messa in onda, inevitabilmente, quella, pur rassicurante, della minestra riscaldata. Torna, ovviamente tra le polemiche, Marco Castoldi ed è, piaccia o non piaccia, l’unico in grado di animare la giuria. Giuria per il resto rimasta invariata dallo scorso anno: evaporato il bello che non balla Rkomi, rivediamo Ambra, Fedez e Dargen D’Amico. Al timone, per il secondo anno consecutivo, Francesca Michielin che apre lo show definendosi “la vostra conduttrice del cuore”. E, se non altro, è decisamente più sciolta e a proprio agio nel ruolo rispetto a come la ricordavamo. Le sue interazioni con i concorrenti pre e post esibizione sembrano spontanee, non scritte. Questo nuovo esordio di X Factor è un po’ come come tornare a casa. Spiacevolezze comprese.

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Spiacevoli sono sicuramente le polemiche intorno a Morgan a cui tutti o quasi sul web vorrebbero fare lo scalpo per le intemperanze dell’artista sul palco del famigerato concerto a Selinunte, con tanto di insulti al pubblico, anche a sfondo omofobo. Sky ha deciso di non tagliarlo fuori dal programma accettando le sue scuse e la decisione di devolvere metà del proprio cachet a un’associazione che supporta la comunità Lgbtq+, Casa Arcobaleno. Nonostante le sopracciglia aggrottate di moltissimi spettatori, questa è una storia a lieto fine per lo show: il veterano Morgan torna dopo nove anni riscaldatissimo, come non avesse mai smesso di valutare aspiranti concorrenti. Si entusiasma, si scorna con Ambra, cerca (invano) di rianimare Fedez, va sul palco a tastare gli aspiranti per saggiare se siano reali o frutto di allucinazioni. In due parole: a differenza di altri, ha voglia di essere lì. Un suo sguardo malevolo o divertito basta a intrattenere, lasciar intendere, sparigliare. Considerato che la registrazione sia avvenuta molto prima dei fatti di Selinunte, Castoldi non si traveste da mattatore per farsi perdonare: lo è.

E menomale. Anche perché i suoi colleghi partono già piuttosto arrugginiti. Ambra emerge solo quando gli risponde a tono, salvo indulgere in una fase Özpetek (“A volte ci si identifica in un dolore perché è il posto più comodo in cui stare”, commenta) che speriamo possa abbandonarla presto. A portare leggerezza è Dargen D’Amico che si riconferma giullare di corte, ovverosia ottima spalla. Ottima spalla che, però, se non avesse qualcuno per svolgere il proprio ruolo, di nuovo Morgan, graviterebbe inutilmente nello spazio-tempo dello show. Non pervenuto, infine, Fedez: severo senza un reale perché, passa il tempo a colorare, si suppone, mandala antistress. Non è interessato, non è coinvolto, non è in assoluto. Per ora, sembra voler portare avanti il personaggio in crisi di stato (matrimoniale) che sta interpretando da dopo Sanremo. Se fosse un impiegato, verrebbe mandato a casa per inadempienza.

Si nota e va notato uno sforzo in più nella ricerca dei concorrenti: alcuni sono la copia sbiadita di ciò che va di moda oggi come il giovin sosia di Riccardo Zanotti che paragona la ragazza del suo cuore a settanta cammelli (e viene scartato). Altri, invece, cercano di fare qualcosa di nuovo e diverso, fosse ancora possibile: tra i protagonisti, l’intonatissima Angelica Bove che, dice, non aveva mai cantato prima in vita se non “nella vasca da bagno”, i già citati Animaux Formidables, gli Astromare e la performer in tutina fucsia Asia, molto Lizzo ma con personalità propria. Piuttosto grave, soprattutto considerando la cultura musicale che Morgan pur possiede, aver considerato “innovativa” e inedita la ex impiegata Sara che ha abbandonato la routine dell’ufficio per dedicarsi alla musica divenendo la risposta femminile a Max Collini degli Offlaga Disco Pax, nota band indipendente italiana. Nessuno tra i giudici azzecca la reference e perfino Morgan va totalmente fuori strada citando a sproposito Carmelo Bene e Giovanni Lindo Ferretti. Pazienza.

La minestra riscaldata di X Factor inizia con più sapore quest’anno, grazie soprattutto alla cellula impazzita Morgan che crea dinamiche, battibecchi fino a ostentare iperbolici complimenti di cui avrebbe potuto fare a meno. “Ma io sono un vero stronzo”, ammette durante queste prime Audizioni e forse proprio cotanta malizia serviva allo show per tornare televisivamente appetibile. Chi voleva fare la pelle a Castoldi, comunque, si sbagliava. X Factor è un Morgan show in cui ogni tanto interviene qualche gregario. E, in questo modo, funziona.

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Sto scrivendo. Perennemente in attesa che il sollevamento di questioni venga riconosciuto come disciplina olimpica.
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