Veronica Satti, la figlia di Bobby Solo a Verissimo: “Ho fatto atti di autolesionismo, da mio padre solo un messaggio”

Veronica Satti torna a raccontarsi in Tv, dopo un lungo tempo di assenza. La figlia di Bobby Solo, che ha spesso parlato dei rapporti complessi con suo padre, aveva trovato un riavvicinamento negli anni scorsi. Riconciliazione che si è rivelata solo apparente, come ha raccontato a Verissimo: "I primi due anni dopo il GF nel 2018 abbiamo avuto rapporti, poi lui è scomparso. Spesso gli mando messaggi, chiedendogli di rispondermi al telefono, però lui è sempre più distante. Non mi sono data risposte perché forse alle volte è meglio non farsi troppe domande".
Veronica Satti e la convivenza coi sensi di colpa
Satti, ospite di Silvia Toffanin, ha raccontato dei disturbi provocati anche, ma non solo, dalla difficoltà dei rapporti con suo padre. Negli anni, sin dalla prima adolescenza, ha sofferto di pesanti disturbi che l'hanno portata a disturbi di tipo alimentare: "È successo intorno ai 14 anni, non mangiavo più. Ricordo di avere vissuto un'adolescenza piena di sensi di colpa. Mio padre era sparito dalla mia vita quando avevo 13 anni".
Il momento della rottura con il padre Bobby Solo
Satti racconta anche quello che sarebbe stato l'evento scatenante della rottura dei rapporti con suo padre: "Successe che ebbi le mie cose per la prima volta e io cercavo mia madre, non riuscivo a stare con lui. Non ho fatto capricci, stavo semplicemente male, volevo tornare da mia madre. Mi riportò a Verona e mi disse che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui ci saremmo visti".
Proprio da quel momento, Satti racconta di avere iniziato a manifestare questi disturbi: "Mi davo la colpa per questo allontanamento e l'ho fatto sino a qualche anno fa. Anche quando ci siamo riconciliati ho continuato a farlo e solo ora sto sbrogliando questa matassa". In poco tempo, Veronica Satti confessa di essere passata a commettere atti di autolesionismo: "È successo sin dal liceo, prima in parti non visibili, poi in modo sempre più netto, fino a due anni fa, quando ho avuto l'ultimo ricovero. L'ho chiamato anche in quel caso, ma lui mi ha mandato semplicemente un messaggio. Mi ero tagliata ovunque, ma ho visto la sua distanza. Comprendo potesse essere difficile, ma mi sarebbe bastata una telefonata".
Gli atti di autolesionismo
Satti ha provato anche a raccontare la sensazione avvertita nei momenti in cui ha commesso atti di autolesionismo: "Quando mi faccio del male avverto inizialmente sollievo, sento di spostare un dolore fisico, ma è una cosa momentanea e poi il dolore ti torna tutto. L'autolesionismo per me è diventata quasi una dipendenza a un certo punto". Per sua fortuna, di recente sembra avere intrapreso una strada diversa: "Da due anni sto meglio, mi è stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità. È una cosa molto frustrante perché non sai la ragione per cui stai male. Sicuramente il trauma dell'abbandono di mio padre può avere influito, ma il disturbo in sé è qualcosa di slegato. Fatico anche a muovermi da sola, ho amici sempre vicini a me. Ci sono state persone presenti, mia madre, il compagno di mia madre che considero il mio vero padre, perché credo che i figli siano di chi li cresce".
Satti confessa di sperare di riuscire a portare speranza nelle persone raccontando la sua vicenda: "Ero davvero messo male. Con papà non credo ci siano margini di riconciliazione, non posso pregare qualcuno per essere amata. Ho persone che mi vogliono bene".