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Sabrina Salerno piange a Belve: “Mai detto chi è mio padre perché era un uomo in vista, non voleva si sapesse”

Sabrina Salerno si racconta di fronte a Francesca Fagnani nella puntata di Belve andata in onda il 2 dicembre. Dal rapporto con Silvio Berlusconi a quello con il successo, passando per il rifiuto del padre di riconoscerla.
A cura di Stefania Rocco
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Sabrina Salerno si racconta nello studio di Belve, nel corso dell’ultima puntata del talk show condotto da Francesca Fagnani. Icona sexy della musica italiana, l’artista ripercorre la sua vita: dal rapporto complesso con il successo, a quello con Silvio Berlusconi – del quale nega di essere stata l’amante – fino alla difficile relazione con il padre, che non ha voluto riconoscerla se non quando Sabrina, da adulta, ha preteso che fosse ristabilita la verità. È proprio affrontando questo passaggio che la showgirl si è commossa.

L’infanzia di Sabrina Salerno e il rapporto inesistente con il padre

Sono cresciuta con una zia anziana perché mia madre aveva 19 anni e non se la sentiva di crescermi. Mio padre ne aveva 25 e l’ho conosciuto solo quando avevo 12 anni. Quando mia zia è morta, sono andata a vivere con mia nonna e solo da adulta sono andata a vivere con mia madre. Lei è diversa da me, la vita l’ha subita. A 16 anni sono andata a vivere da lei perché aveva avuto un problema molto grosso e non volevo lasciarla da sola. Sono sempre stata la madre, non la figlia. Ma non mi sono sentita abbandonata, per me era quasi normale”, racconta Salerno parlando della sua infanzia.

Quando la giornalista le chiede se quell’abbandono l’abbia mai fatta soffrire, Sabrina si commuove: “Chiamai mio padre a 12 anni: mi rispose la moglie. Le dissi che da lui non volevo nulla, volevo solo sapere chi mi aveva messo al mondo. Lui era un uomo in carriera, aveva appena avuto la seconda figlia e accettò di conoscermi. Non ha mai provato nulla per me, lo ha detto anche a mio marito”.

Spiega poi perché, da adulta, decise di sottoporsi al test del DNA:

Da bambina capivo che c’erano differenze tra me e gli altri, ma non capivo perché mi fosse successa questa cosa. Grazie a questa vita sono diventata più forte. È difficile per una bambina di 5 o 6 anni comprendere perché accadano certe cose. Alla mia età faccio ancora fatica a parlarne. Porto il cognome di mia madre. Avrei potuto prendere quello di mio padre quando sono diventata più grande, ma non ho voluto. Quando avevo 44 anni mi arrivò una mail da mia sorella – la figlia di mio padre – che mi mandò il suo numero perché la chiamassi. Parlammo, e sapere di essere riconosciuta come sorella da lei mi fece piacere. Dopo aver parlato con me, lei andò da mio padre a dirgli di me, ma lui inventò una serie di bugie orribili sul mio conto. Sosteneva che il fatto che fosse mio padre fosse una leggenda metropolitana. Quando lo seppi, mi arrabbiai così tanto che chiesi il test del DNA: volevo dimostrare che dicevo il vero. Il giorno del riconoscimento mi abbracciò davanti al notaio, ma una volta nel parcheggio mi chiese di mantenere il silenzio. Mio padre era un uomo in vista nella finanza, gli era stato chiesto perfino di fare politica. Ho sempre protetto la sua identità. L’ho perdonato. Negli ultimi mesi della sua vita gli ho voluto bene. Quando è morto ho pianto tantissimo”.

Il successo e il rifiuto del ruolo di sex symbol

Il tipo di successo che ho avuto io non era esaltante, era scioccante. Mi era capitata una cosa più grande di me”, confessa Sabrina. Pur senza riuscire a individuare con precisione cosa l’abbia resa così popolare, ritiene che a fare la differenza siano state le sue canzoni: “Erano orecchiabili. In genere quel tipo di canzoni è concepito per essere usa e getta, le mie durano da 40 anni”.

Ricorda poi il periodo della “sabrinite”, spiegando di essere stata percepita come una “star bambina”, inconsapevole della propria sensualità, utilizzata – dice – come scudo per la timidezza.

Il flirt smentito con Silvio Berlusconi e il cantante che l’ha fatta soffrire

Salerno smentisce anche il presunto flirt con Silvio Berlusconi: “Feci un provino e Silvio Berlusconi mi chiamò dopo pochi giorni per dirmi che sarei diventata una star. Credo fosse affascinato dalla bellezza e dal fatto che facessi la spavalda per nascondere la timidezza. Mi impose all’interno di un programma, Premiatissima. Ero intoccabile e inavvicinabile. Crearono un alone di mistero intorno a questa cosa, ma esageravano". Ma un rapporto sentimentale vero e proprio non ci sarebbe mai stato:

Ho visto Berlusconi non tantissime volte. Se oggi sono qua è anche grazie a lui e gli sono molto riconoscente, ma non sono mai stata la sua amante. Non sono mai stata l’amante di nessuno nella vita. Per me è stato importante: era affascinante, geniale, è stato fondamentale. La voce di un nostro flirt non mi ha aiutata né danneggiata. Ho avuto una carriera musicale dopo il periodo a Mediaset. Tornai in tv solo da cantante affermata, quando ero ormai una star, voluta da Antonio Ricci”.

Infine, rivela una passione segreta per un cantante italiano: “Mi innamorai di un cantante italiano che mi ha tenuto al telefono per un anno senza mai incontrarmi. Non posso dire chi è”. Alla domanda della Fagnani se si trattasse di Claudio Baglioni, Sabrina esita, poi nega – poco convinta: “Tra noi non c’è mai stato nulla”.

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