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Palinsesti La7, Giletti scaricato: “Contratto in scadenza, Non è l’Arena bene solo i primi due anni”

Urbano Cairo ha risposto alla domanda più attesa dei palinsesti La7 2023/2024: come sono i rapporti attuali con Massimo Giletti dopo il caos seguito alla chiusura anticipata di Non è l’Arena? “Per me siamo in buonissimi rapporti. Con noi ha fatto i primi due anni ottimi, poi come tutti i prodotti c’è un momento di lancio e poi di declino”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Urbano Cairo ha risposto alla domanda più attesa dei palinsesti La7 2023/2024: come sono i rapporti attuali con Massimo Giletti dopo il caos seguito alla chiusura anticipata di Non è l'Arena? "Per me siamo in buonissimi rapporti, eccellenti nei sei anni in cui ha lavorato qui. Un rapporto che io sento ancora positivo. Il contratto con lui sarebbe terminato dopo poco dalla sospensione, quindi non è che sia cambiato molto. Voglio sperare che i rapporti belli che avevamo si siano mantenuti. Rapporti che lui ha citato più volte ringraziandomi per l'autonomia che aveva, per cose personali che non sto qui a citare. Per me i rapporti sono inalterati".

Sul passaggio eventuale di Massimo Giletti alla Rai, a chi chiede se crede che, come ironizzato bruscamente da Vincenzo De Luca in occasione dei palinsesti rai a Napoli in merito alla sòla che Bianca Berlinguer starebbe rappresentando nel passaggio a Mediaset, anche lo stesso Giletti fosse lo stesso al momento attuale per la Tv di Stato: "Sarebbe tutt'altro che una sòla, secondo me Giletti è un animale televisivo raro. Con noi ha fatto i primi due anni ottimi, poi come tutti i prodotti c'è un momento di lancio e poi di declino, ma lo ritengo una persona di alto livello e assolutamente capace dal punto di vista televisivo".

La decisione presa dall’editore Urbano Cairo rispetto alla risoluzione anticipata di Non è l'Arena era avvenuta "per ragioni editoriali” e spiegata in modo esaustivo in una recente intervista rilasciata a Francesca Fagnani al Festival della Tv di Dogliani: “Va detto che nell’ultimo biennio i costi della trasmissione erano diventati insostenibili. Lui si era impuntato di passare dalla domenica al mercoledì, un’operazione che gli ha fatto perdere quasi due punti di share mai recuperati nonostante poi sia tornato alla domenica”.

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