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Luciana Littizzetto agli uomini: “Nessuna donna se l’è cercata, siete voi che gliele avete date”

La letterina contro la violenza sulle donne a Che tempo che fa: “Ogni volta che siete stati zitti e non ci avete difeso sul lavoro, o nel giro di amici, che avete riso di noi per non sentirvi emarginati dal gruppo, l’infinita carovana dei vostri silenzi è responsabilità vostra”.
A cura di Daniela Seclì
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Nella puntata di Che tempo che fa, trasmessa domenica 26 novembre, Luciana Littizzetto ha dedicato la sua classica letterina agli uomini. Il tema è stato quello della violenza contro le donne: "Sappiamo benissimo che non tutti gli uomini sono mostri e ci mancherebbe altro. Ma esiste una cosa che si chiama responsabilità collettiva che da maschi dovete assumervi".

La letterina di Luciana Littizzetto contro la violenza sulle donne

Luciana Littizzetto ha proseguito nella missiva, spiegando che le donne hanno fatto tutto il possibile per mettere fine alla violenza, ma i femminicidi continuano a essere all'ordine del giorno: "Noi donne quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Siamo state coraggiose. Abbiamo denunciato. Abbiamo chiesto aiuto, abbiamo gridato, siamo scese in piazza, abbiamo manifestato, siamo state solidali tra di noi. Ora tocca a voi. A voi uomini". È arrivato il momento che anche gli uomini scendano in campo.

Cosa possono fare gli uomini

Luciana Littizzetto ha spiegato agli uomini cosa possono fare per avere una parte attiva nella lotta contro la violenza sulle donne. Non ritenersi parte del problema non è la soluzione: "Voi dovete scendere in piazza. Voi uomini intelligenti, voi uomini perbene, voi uomini rispettosi che siete fidanzati, mariti, figli, papà, ex, amici o conoscenti di una sera. Anche voi che dite: “Io sono diverso, non è colpa mia". E invece sì. Ogni volta che siete stati zitti e non ci avete difeso sul lavoro, o nel giro di amici, che avete riso di noi per non sentirvi emarginati dal gruppo, l’infinita carovana dei vostri silenzi è responsabilità vostra". E ha concluso:

Adesso tocca a voi parlare, dire che non è colpa delle madri se i figli sono assassini, che non esiste nessuna che se l'è cercata, ma uno di voi che gliele ha date. Non è vero che i maschi si devono comportare da maschi, si devono comportare da uomini. "Io porto i pantaloni", non lo dici in casa, lo puoi dire solo al commesso di Zara. […] Tocca a voi dire agli uomini ottusi che se una donna si emancipa non è una zoc*ola, è semplicemente una donna libera di scegliere, di decidere della sua vita e libera persino di lasciarti. L'amore è cura, non è possesso. Se ti molla devi fartene una ragione. A cambiare non deve essere un singolo ma un sistema. Perché non è detto che un ragazzo un po' geloso e morboso alla fine diventi un assassino, ma dovete ficcarvi in testa che il solo fatto che uno sia geloso e morboso è già un problema. L'omicidio è l'ultimo piano di una scala, il più tremendo, ma noi non ne possiamo più di tutti gli altri scalini prima. Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla. Questo lo diceva Martin Luther King e non ci crederete, ma anche lui era un uomo.

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