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“La cena di Natale con il cugino No Vax”, il monologo di Edoardo Leo a Propaganda Live

Ospite della puntata di Propaganda Live di venerdì 17 dicembre, l’attore Edoardo Leo, che ha recitato un monologo dal titolo “Il Natale e i parenti No Vax”.
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Ospite della puntata di Propaganda Live di venerdì 17 dicembre, l'attore Edoardo Leo, che ha recitato un monologo dal titolo "Il Natale e i parenti No Vax", che ha cercato di raccontare con ironia la stretta attualità delle imminenti riunioni di famiglia natalizie con la possibilità di incrociare a tavola un cugino negazionista e contrario ai vaccini.

Il monologo inizia con la descrizione dell'incontro tra madre e figlio prima della vigilia di Natale, momento delicato perché nel fare di conto su quante persone siederanno a tavola il 24 dicembre, escono dalla solita lista di famiglia anche lo zio Attilio, la zia Susanna e il cugino Andrea con la moglie. Tutto regolare, se non fosse che Andrea, "un fratello più che un cugino", sia no vax convinto.

Poi ripensi agli invitati e improvvisamente ti viene a mente una cosa che tuo cugino Andrea aveva scritto su Facebook: “Il vaccino per un virus che non esiste? Allora non esiste nemmeno il vaccino”.Era proprio così la frase perché te lo ricordi bene che hai pensato “ma guarda sto coglione” e l’ha scritta tuo cugino Andrea e tuo cugino è intelligente, da piccoli poi, essendo figli unici, vi eravate addirittura detti che più che cugini eravate fratelli. La tua testa va in confusione e ti chiedi: come ne esci tu che ti sei fatto la terza dose in anticipo e sei uscito fuori da centro vaccinale dicendo “non vedo l’ora de fà la quarta” e a casa mia “no vaccino, no party”, dall’avere a cena uno che scrive quelle cose.

Il dubbio amletico a quel punto riguarda l'approccio al parente negazionista, che farà anche un tampone per sedere a tavola ma "anche se lo ha fatto convinto, pensando che sia sicuro, tu ti senti un martire e lui un paraculo". La situazione nel monologo porta a un continuo scontro mancato, fino al momento della tombola:

Tieni il cartellone cercando di fare anche un po’ il simpatico: 47 morto che parla, 33 gli anni di Cristo, 90 LA PAURA. E lì lo guardi e sei chiramente provocatorio, lo ridici 90 LA PAURA e lui ti risponde “quaterna”, cioè non solo non ha abboccato, t’ha pure levato i sordi. È praticamente finita, poi dal sacchetto tiri fuori un numero apparentemente innocuo, il 19, che nella smorfia napoletana sarebbe ‘a risata. Non resisti, è più forte di te, 19 IL CORONAVIRUS. La risposta è quella che volevi: “non c’è” ma in realtà tuo cugino si riferiva alle sue cartelle ma tu non aspettavi altro e parti all’attacco, da negazionista in poi gli dici tutti gli insulti possibili insieme a quei famosi dati, che sono numeri, non si possono controbattere, ma lui è preparato e ribatte con altri dati assurdi, anche da un punto di vista matematico, che non si sa dove ha preso, poi a un certo punto cita come fonte il suo amico Gianni che ha lavorato 9 anni alla Pfizer e tu ti ricordi che sto Gianni però montava i condizionatori alla Pfizer, ma intanto questi dati fanno colpo su tutti i parenti, che iniziano a guardarti male, a te non a lui. Improvvisamente sembra che lui c’ha ragione e tu sembri un povero stronzo che ha creduto alla verità di Stato.

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