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Il caso di Monica Ravizza: “Accoltellata e bruciata dall’ex”, Toffanin in lacrime davanti alla madre

A Verissimo, Maria Teresa D’Abdon ha raccontato la storia di Monica Ravizza. Sua figlia è stata accoltellata e data alle fiamme dal suo ex. Quando è morta, era incinta.
A cura di Daniela Seclì
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Maria Teresa D'Abdon è stata ospite di Silvia Toffanin, nella puntata di Verissimo trasmessa sabato 8 gennaio. La donna è la madre di Monica Ravizza, uccisa dal suo ex. Monica ha conosciuto Diego Armando Mancuso nel 2003. Ben presto l'uomo diventa opprimente, limita in ogni modo possibile la libertà di Monica e tenta di esercitare un costante controllo su di lei. Quando Ravizza prova a lasciarlo era incinta, ma Mancuso non ha esitato a ucciderla.

Monica Ravizza uccisa dal suo ex, il dolore della madre

Silvia Toffanin è apparsa visibilmente provata da questa storia. La conduttrice è scoppiata a piangere mentre ascoltava il racconto della signora Maria Teresa D'Abdon. Quest'ultima, nonostante sapesse della relazione tra la figlia e Mancuso, non aveva ancora avuto modo di incontrarlo, quando lui le telefonò annunciandole di avere intenzione di sposare Monica: "Ogni volta che mia figlia veniva a trovarci, lui continuava a chiamarla chiedendole di tornare a casa subito. Era ossessivo in tutto". Poi, la figlia ha deciso di lasciarlo:

"Quando mia figlia lo ha lasciato, lui ha chiesto un ultimo confronto. Mia figlia ha accettato, ma non ha detto niente a noi. Neanche che fosse incinta. Forse aveva paura. Se solo ce lo avesse detto, noi le saremmo andati incontro. Una sera, Monica era con una sua amica, quando è arrivata sotto al portone, si è presentato lui. L'amica le ha chiesto: "Monica vuoi che resti?" e lei le ha detto di non preoccuparsi".

L'omicidio di Monica Ravizza, accoltellata e data alle fiamme

L'incubo per i genitori di Monica Ravizza ha avuto inizio il 18 settembre 2003: Maria Teresa D'Abdon ha raccontato: "Alle 3 del mattino ci arriva una telefonata da una vicina di casa e ci dice che usciva del fumo da una finestra dell'appartamento di mia figlia. Io e mio marito ci siamo precipitati. Abbiamo visto la strada transennata. Nell'androne del palazzo c'era una barella e ho pensato che mia figlia fosse salva. Poi però ci hanno detto che Monica non c'era più, io mi sono sentita male e mi hanno caricata su un'ambulanza. Quando è arrivato mio marito e l'ho visto piangere, ho capito davvero". Quindi ha proseguito:

"Al mattino, il Maresciallo ci ha detto che Monica era stata accoltellata e lui non aveva finito di compiere l'opera, ha tentato di bruciare anche una parte del corpo. Poi, lui per farsi diminuire la pena si è inferto una coltellata lieve, si è dato una bottigliata in testa ed era riverso sul soppalco. Il Maresciallo ci ha informati che Monica aspettava un bambino. Lui le aveva mandato anche dei fiori per addolcirla".

L'incontro con la madre dell'uomo che ha ucciso Monica Ravizza

È stato condannato a 18 anni e 6 mesi, poi Mancuso ha chiesto il rito abbreviato e la pena è stata ridotta a 16 anni e 8 mesi. La signora Maria Teresa ha raccontato con amarezza l'incontro con la madre dell'uomo che ha ucciso sua figlia:

"Lui dopo cinque anni, usciva dal carcere e andava a lavorare. L'hanno messo vicino casa mia. Comunque è passato del tempo, un giorno ho sentito di dovere incontrare la madre dell'assassino, che viveva un dolore diverso dal mio. Ho chiesto di incontrarla in chiesa per poterla abbracciare. Le sono andata incontro, l'ho abbracciata e lei ha giustificato suo figlio. Così, ho detto basta, finisce qui".

Oggi, Maria Teresa D'Abdon è attivamente impegnata nella battaglia per aiutare le altre donne vittime di violenza e in un libro, "Credi davvero (Che sia sincero)", c'è il racconto della storia di Monica.

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