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Gialappa’s Band: “35 anni in tv e nessuno ci riconosce o ci rompe le balle con i selfie”

35 anni in tv, durante i quali hanno mandato avanti la loro voce e la loro comicità, anziché il loro volto. Così, oggi quasi nessuno li riconosce per strada.
A cura di Daniela Seclì
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Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci compongono il trio Gialappa's Band. I tre comici si sono raccontati in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. La loro carriera ha avuto inizio nel 1985, nel programma Bar Sport di Radio Popolare e da allora non si sono più fermati. Dopo le prime esperienze televisive, che non ricordano con particolare orgoglio, arriva "Mai dire Banzai":

"Quell’anno c’era un film di James Bond con Sean Connery: Mai dire mai. Il programma che volevamo fare era sul Giappone e ci venne in mente Mai dire Banzai. E da lì abbiamo sempre mantenuto il “Mai dire”. Era più semplice non dover cambiare il titolo ogni volta. Ai giornalisti dicevamo “Tutti quanti cambiano i titoli e rifanno lo stesso programma. Noi invece facciamo programmi sempre diversi e allora teniamo il titolo uguale”".

La Gialappa's e il bello di non essere riconosciuti dopo 35 anni in tv

Dopo 35 anni in televisione, Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci, non hanno dovuto rinunciare alla loro privacy. Lavorando il più delle volte dietro le quinte, facendo andare avanti la voce e la comicità più che il viso, possono ancora permettersi di girare per strada indisturbati:

"È vero che nessuno ci riconosce, però nessuno ci rompe le balle con i selfie, gli autografi. Ci va benissimo così. Non lo sapevamo allora, ma forse siamo stati longevi per questo motivo. Pensa trentacinque anni in video come avremmo rotto le palle. È vero che c’è chiunque in video per lustri e lustri. Però nella comicità la vita è più breve, se metti sempre in mostra il faccione. La nostra comicità funziona proprio perché è “esterna” al contesto. Come un punto di vista altro, un controcanto. Eravamo bravi a fare la radio e a portarla in televisione. Noi fondamentalmente siamo tre “spalle”, abbiamo bisogno del capocomico da dileggiare. È come il pubblico nel varietà di un tempo".

La Gialappa's, le collaborazioni più riuscite e il sogno di Sanremo

Il trio comico, poi, ha passato in rassegna alcune delle collaborazioni fatte in 35 anni di carriera. Hanno spiegato che il meccanismo su cui si basa la loro comicità è il seguente: "Il presentatore che fa o dice una minchiata e noi che gli diciamo: ‘Ma cosa stai dicendo, pirla!'". Con Gioele Dix fu difficile attuarlo, perché "ha una comicità intelligente, raramente dice caz**te", così venne sostituto a Mai Dire Gol da Claudio Bisio: "Se c’è uno che sa fare il cog**one meravigliosamente è Claudio". La collaborazione più riuscita, tuttavia, resta quella con il mago Forest: "Con quell’aria da scappato di casa, con quella meravigliosa e geniale cialtroneria, con dei tempi comici perfetti è sempre stato il nostro capocomico ideale". Infine, hanno dichiarato che gli piacerebbe commentare il Festival di Sanremo:

"Hai miliardi di cose da prendere per il cu*o lì. E dissacrare il mostro sacro che fa ascolti allucinanti, con tutta l’Italia ferma, è davvero bello. Ci piacerebbe anche partecipare fuori campo ad un talk show politico, tipo Di martedì o Cartabianca. Disturbare veramente i politici, perché non lo si fa quanto si dovrebbe. E poi commentare i Mondiali e gli Europei. Quello lo faremmo fino a novant’anni".

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