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Drusilla Foer: “Mi fa gioire che le persone vogliano ascoltarmi, è un valore che si è smarrito”

Drusilla Foer si racconta in una lunga ed intensa intervista a Verissimo, dove parla del suo personaggio, dei suoi valori e anche del suo successo.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di domenica 13 febbraio di Verissimo, Drusilla Foer ha raccontato la sua esperienza a Sanremo, dove è stata la star indiscussa della terza serata del Festival, ma ha parlato anche del suo personaggio, nato dall'estro di Gianluca Gori. L'artista si è poi soffermata su quelli che sono i valori a cui è più legata, come quello dell'ascolto, ma anche della capacità di riconoscere che dietro ad ogni persona c'è una parte femminile e una maschile: "Dietro ognuno di noi c'è una parte maschile che ha delle caratteristiche peculiari espresse in una donna, o magari un uomo può avere delle caratteristiche femminili che lo delineano. Sarebbe bello far pace con questo". 

Il successo al Festival di Sanremo

Un'esperienza, quella di Sanremo, che l'ha consacrata sul palcoscenico più famoso d'Italia, dove è stata accolta con entusiasmo dal pubblico e anche dagli addetti ai lavori che non hanno lesinato elogi per la presenza scenica, le performance ironiche, eleganti e sagaci all'Ariston. Ed è in questi termini che l'artista toscana ne parla:

Sono sempre abbastanza stupita quando sono ascoltata, quando qualcuno si appassiona, mi sono vissuta la serata di Sanremo con tantissima tranquillità, mi dicevano ti salirà il panico, invece mi sono molto distratta. Il giorno dopo mi sono svegliata con questo consenso della stampa, del pubblico. Ho sentito in questa mia presenza a Sanremo una quantità di affetto che mi ha molto tranquillizzata. Mi è stato insegnato anche a chiedere, che non è una cosa facile, mi ha commossa l’idea di chiedere un piacere a tutte queste persone di essere lì.

Il passato di Drusilla Foer

La domanda che più spesso è stata rivolta alla Foer in queste settimane pre e post Festival è stata una: raccontare chi sia, davvero, la sua Drusilla. E anche nel salotto di Silvia Toffanin la risposta non tarda ad arrivare:

È un personaggio, una signora agé, un po’ stupita delle cose della vita, sono molto contenta quando sento lo stupore delle cose che mi accadono, del sapore della vita, quando smetterò di emozionarmi e provare curiosità non potrò definirmi viva. Drusilla gioisce dell’ascolto delle persone che sono disposte ad ascoltarla, e penso che sia un valore che nella società di oggi sia un po’ smarrito, quando io trovo la gentilezza è una cosa che mi emoziona tantissimo.

Non mancano, poi, riferimenti alla sua famiglia d'origine, dopo le voci sulla sua presunta nobiltà o sul suo essere la "regina dei salotti" di cui dichiara che, in realtà, poco le importa. Parlando dei suoi familiari parla di suo padre da cui dichiara di aver imparato una grande lezione:

Era un uomo calmo, solido, parlava poco, balbettava e ci ha insegnato a scherzare sulla sua balbuzie, ed è stata la prima cosa che mi ha mandato un messaggio per cui anche una difficoltà non era da considerare come diversità. E soprattutto mia madre ci diceva di non interromperlo e quindi ho imparato ad ascoltare, una cosa importantissima, far finire di parlare gli altri e poi esprimere la propria opinione.

L'amore con Foer

Il nome Foer, come più volte raccontato in questi mesi, è quello del suo ultimo marito Franz De Foer, che è stato il più grande amore della sua vita, come racconta anche alla conduttrice di Canale 5:

Il mio nome da ragazza è Gori, Foer nasce da Franz De Foer, il ramo belga della famiglia Foer. Quando si ha un amore in tarda età, un amore fatto di contatto, dello stare insieme, di condivisione e partecipazione ad un sentimento, quando si ha un amore così, dopo bisogna portargli rispetto, io mi sento ancora Madame Foer. È durato poco ci siamo conosciuti a New York, abbiamo fatto un periodo di rodaggio a Bruxelles, e dopo poco è venuto a mancare. Ho un brutto rapporto con la morte, non riesco ad arrendermi all’assenza delle persone e le potenzio nell’anima.

Drusilla Foer oggi

Uno dei motivi per cui Drusilla Foer è riuscita a conquistare indistintamente il pubblico è stata anche la capacità di parlare e far riflettere oltre che far ridere attraverso un linguaggio forbito ed elegante: "Non so se parlo un buon italiano. Ho ascoltato molto, ho avuto la fortuna di ascoltare persone che parlavano di cose che amavano e anche sentir parlare le persone di cose che vorrebbero conoscere". E a proposito degli insegnamenti che ha appreso dai suoi familiari, cita anche sua nonna, di origini napoletane, che un giorno le disse di "non conoscere vergogna", per poi capire solo più tardi cosa volesse dire:

Ci rimasi male, poi ho capito. La vergogna è un sentimento disgustoso, immobilizzante, non ci mette in relazione con quello che siamo, però appena sento questo sentimento lo metto in un’altra zona, che è il pudore, è più carino. Oppure anche i segreti. I segreti sono una protezione, non ci si protegge, la vergogna è un segreto che è lasciato lì a marcire.

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