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Achille Costacurta: “Ho tentato il suicidio, in Svizzera mi hanno salvato e la mia vita oggi è cambiata”

Achille Costacurta si racconta a Verissimo, ripercorrendo i suoi anni difficili tra dipendenze, detenzione e la diagnosi di ADHD: “Oggi sto meglio, mi sveglio presto, vado in palestra, mi hanno cambiato la vita”.
A cura di Andrea Parrella
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Achille Costacurta si è raccontato a Silvia Toffanin, ospite negli studi di Verissimo, per raccontare il suo periodo di vita recente, in cui sembra essere riuscito a trovare una strada per la serenità, dopo anni difficili di dipendenza dalle droghe, la detenzione e un tentativo di suicidio, fino alla diagnosi di ADHD recente.

Le dipendenze da giovanissimo

"Ho iniziato a fumare le canne a 13 anni", ha spiegato Costacurta a Silvia Toffanin, raccontando che quello è stato l'inizio di tutto, diventando a tutti gli effetti un vizio. Pochi anni dopo la detenzione in un centro minorile: "La denuncia è partita perché nell'armadietto di scuola hanno trovato un coltello e un manganello, avevo subito una rapina e volevo difendermi. Sono stato un anno e sette mesi lì. Non è stato bello, ma il fatto che ci fosse il Covid me l'ha fatta vivere in modo diverso. All'inizio c'era la quarantena, poi i limiti per le sigarette, sul cibo".  

Il tentato suicidio

A distanza di due anni, poi, avviene l'evento spartiacque della sua vita, quando tenta il suicidio dopo la lunga permanenza nel centro: "Ho preso sette bottiglie intere di metadone e sono finito in coma. Non capivano che dopo tanto tempo non potevo più stare lì. Ero riuscito anche a scappare, ero tornato a Milano, rifugiandomi a casa di amici". 

Le cure in Svizzera e il cambio di vita

Il figlio di Billy Costacurta e Martina Colombari quindi racconta che dopo un viaggio in Colombia, gli viene diagnosticato l'ADHD che, come spiega lui, "è un disturbo dell'attenzione che non ti fa contare fino a dieci, ti rende una persona molto impulsiva […] Avevo preso sostanze allucinogene in Colombia. Da allora ho smesso di assumere sostanze". Nei mesi successivi si è curato in un centro svizzero, dove sembra avere trovato serenità: "Oggi sto meglio, mi sveglio preso, vado in palestra […] I dottori mi hanno detto che io tendevo a curarmi da solo, mentre loro mi hanno proposto il compromesso dell'assunzione di questo farmaco, fidandomi di loro, che mi ha cambiato la vita". 

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