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Paolo Bonolis non farebbe mai Ballando con le stelle come Sonia Bruganelli: il motivo è particolare

Il conduttore romano risponde alla possibilità di una partecipazione allo show di Milly Carlucci: “Ballando? Ho un ginocchio che vive di vita propria”. Sul gossip intorno all’ex moglie Sonia Bruganelli: “Chi si nutre di vite altrui ha degli irrisolti”.
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"Ma siamo matti?". È la replica immediata di Paolo Bonolis alla proposta di vederlo tra i concorrenti di Ballando con le stelle. Il motivo è tanto semplice quanto divertente: "Ho un ginocchio che vive di vita propria". Una giustificazione che tradisce il suo stile inconfondibile, capace di trasformare anche un problema fisico in una battuta che strappa il sorriso. Nel corso dell'intervista, come riportato anche nella giornata di ieri, Paolo Bonolis ha rivelato della sua partecipazione a I Cesaroni.

Il rifiuto categorico

Il conduttore romano non ha dubbi quando il Corriere della Sera gli chiede se parteciperebbe mai al dancing show di Milly Carlucci. La risposta del conduttore arriva in un momento particolare per il programma di Rai 1, reduce da un'edizione che ha visto protagonista anche la sua ex moglie Sonia Bruganelli, al centro di numerose polemiche e discussioni sui social. Proprio a Ballando con le stelle, la sua ex compagna ha trovato l'amore con Angelo Madonia. E sul gossip, Paolo Bonolis non si è tirato indietro e ha dato una risposta delle sue.

Che cosa ha detto Paolo Bonolis su Sonia Bruganelli

Proprio sul clamore mediatico che ha circondato la partecipazione di Sonia Bruganelli a Ballando, Bonolis adotta una strategia precisa: l'indifferenza totale. "Un certo pubblico è morboso", osserva senza mezzi termini il conduttore nelle pagine del Corriere della Sera. "La mia risposta è l'indifferenza. Chi si nutre di vite altrui evidentemente ha degli irrisolti. Dispiace per loro".

La difesa della tv generalista come "anticalcare dell'esistenza"

Ma è sul futuro della televisione generalista che Bonolis si dimostra più visionario e controcorrente. Mentre molti ne proclamano la morte, lui la difende con una metafora originale: "Mi sembra la speranza di alcuni che hanno nei confronti della tv generalista un'alterigia intellettuale", spiega al quotidiano milanese. Il conduttore romano non accetta l'idea che la televisione commerciale debba essere per forza considerata di serie B: "La tv non è un obbligo per nessuno. C'è una clientela che vuole solo informazione, conoscenza, ricerca ma c'è anche chi cerca leggerezza e disimpegno". La sua visione è pragmatica e umana: "C'è bisogno di scrostare l'esistenza dalle circostanze talvolta difficili. La tv generalista nella sua accezione ludica è una sorta di anticalcare". Un'immagine e un paragone che solo un uomo illuminato come Paolo Bonolis sarebbe riuscito a trovare.

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