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La moglie di Robin Williams: “Non era in grado di gestire paura e ansia, distorceva la realtà”

Sono ormai otto anni da quando Robin Williams si è tolto la vita. L’attore era affetto da una patologia difficile da gestire, la demenza a corpi di Lewy, che lo aveva portato a soffrire di paranoia e ansia, come racconta anche sua moglie Susan.
A cura di Ilaria Costabile
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Era il 2014 quando Robin Williams, uno dei più grandi attori di Hollywood, si tolse improvvisamente la vita. Il suo gesto sconvolse il mondo dello spettacolo e i milioni di fan che lo avevano amato in ogni sua interpretazione, ma dietro ad una decisione così drastica c'era davvero molto altro, come ha raccontato anche la moglie Susan Schneider Williams, dichiarando che la malattia che aveva colpito il marito aveva alterato completamente la percezione delle sue emozioni, tanto da non essere più in grado di gestirle.

Robin Williams assediato dalla malattia

Quando Robin Williams iniziò a ritirarsi dalle scene, in molti attribuirono questa sua scelta all'imminenza del Parkinson che si pensava avesse colpito l'attore. Solo dopo la sua morte e in seguito ad una autopsia si scoprì, invece, che era affetto da una patologia diversa ovvero la demenza a corpi di Lewy. Da quel momento, infatti, Susan Schneider divenne un'attivista nel diffondere consapevolezza e ricerca sulla malattia. "Non potrei sopravvivere con me stessa se non raccontassi questa storia", ha spiegato. In una recente intervista la donna ha raccontato come suo marito avesse iniziato a manifestare i primi sintomi già dal 2012, assumendo atteggiamenti paranoici, attacchi d'ansia e paura, spiegando il motivo di queste manifestazioni:

Riguardavano la regione del suo cervello che aveva una quantità enorme di corpi di Lewy. Quell'area riguarda la nostra capacità di regolare le emozioni, in particolare la paura e l'ansia. E quella di Robin era sostanzialmente rotta.

È bastato poco tempo, però, affinché la demenza a corpi di Levy prendesse il controllo sull'attore che ha iniziato a perdere ogni cognizione della vita reale, come spiega sua moglie: "Il tuo cervello inventa una storia di ciò che pensi sia la realtà. E le persone intorno a te non sono in grado di riportarti a ciò che è effettivamente reale". 

Il documentario su Robin Williams

In un documentario del 2020, dal titolo Robin's Wish, viene raccontato tutto quello che è accaduto in quegli anni, dal fango gettato dai tabloid sulla tragica morte di Williams, fino alla scoperta della verità e alla conoscenza della malattia che lo affliggeva. Da tempo, infatti, l'attore non riusciva più a prendere pienamente coscienza di se stesso e anche durante il suo ultimo film, Una notte al museo 3, chi aveva lavorato con lui si rese conto del fatto che qualcosa non stava andando nella giusta direzione. Il docufilm racconta la sofferenza di una grande star, e soprattutto spiega che dietro ad un atto così estremo come il suicidio c'è sempre qualcosa di più.

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