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Giovanna Mezzogiorno: “Derisa e umiliata dai colleghi perché ero ingrassata 20 chili”

Nel corto “Unfitting”, che segna il suo debutto da regista, Giovanna Mezzogiorno mette in scena quanto accaduto a telecamere spente nella sua vita dopo la nascita dei suoi gemelli: “Emarginata dal cinema perché avevo preso 20 chili. Nessuno mi ha aiutata”.
A cura di Stefania Rocco
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Con il corto Unfitting (Inadeguata), che segna il suo debutto alla regia, Giovanna Mezzogiorno racconta una storia autobiografica: la messa al bando dal mondo del cinema avvenuta per motivi che nulla hanno a che vedere con il suo indiscutibile talento. Un corto che attraversa con ironia temi quali il bullismo, il body shaming e la dittatura estetica, diventati dolorosamente cruciali per l’attrice e regista che ha denunciato di essere stata esclusa dal mondo del cinema quando, dopo la gravidanza dei suoi gemelli Leone e Zeno (12 anni), era ingrassata 20 chili.

Giovanna Mezzogiorno: “Dimagrita perché condizionata dal mio ambiente”

Volevo raccontare la mia storia che somiglia a quella di tante altre donne penalizzate perché non sono fisicamente perfette. Io, che ho quasi 50 anni, sono stata molto male. Ma per una ragazza questo tipo di pressione può essere devastante”, racconta l’attrice a Il Messaggero a proposito del corto presentato alla Festa di Roma, “Sono dimagrita perché purtroppo mi sono lasciata condizionare dal mio ambiente, dalla società. Stavo impazzendo. Così ho intrapreso un dimagrimento violento che ha avuto gravi conseguenze sulla salute. È stata una debolezza di cui mi pento. Alla fine ce l’hanno fatta a farmi perdere venti chili, ma a che prezzo…”.

L’attrice: “Nessuno mi è stato vicino”

Non mi aspettavo che il cinema mi voltasse le spalle”, denuncia ancora l’interprete di titoli quali La finestra di fronte, L’ultimo bacio, Basilicata coast to coast e numerosi altri, “Ero ingrassata anche per colpa mia, dopo la nascita dei gemelli mi sono lasciata andare e ho trascurato l’esercizio fisico. Ma sono stata presa di contropiede dall’atteggiamento del mio ambiente”. La forza necessaria a reagire all’isolamento subito, Mezzogiorno ha dovuto trovarla dentro se stessa. Nessuno le ha teso una mano:

Nessuno, a parte i medici che mi hanno seguita. Nemmeno quell’attore che consideravo un fratello ma è sparito nel nulla quando il cinema ha iniziato a tagliarmi fuori e a ricamare leggende infondate su di me: è malata, non tornerà mai più in forma… perfino una cisti sull’occhio che ho mostrato in un programma tv è servita ad alimentare le cattiverie su di me.

Giovanna Mezzogiorno: “Le donne sono state più crudeli degli uomini”

L’attrice ne approfitta per squarciare il velo a proposito di quanto accade a telecamere spente in ambienti come il suo, soprattutto tra colleghe: “Supporto dalle altre donne? Vogliamo scherzare? Le donne sono state molto più crudeli degli uomini. La solidarietà femminile non esiste. È uno slogan di cui ci si riempie la bocca perché fa figo, si sbandiera perché richiama l’aria del tempo”. E conclude spiegando la ragione che l’ha spinta a non fare nomi:

Per ora non li ho fatti. Ma conosco uno per uno quelli che mi hanno derisa, discriminata, offesa. In futuro potrei cambiare idea… Devono sentirsi scomodi sulle loro sedie.

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