Francesca Mannocchi malata di sclerosi multipla: “La diagnosi prima di partire per l’Iraq, il dottore mi gelò”

La giornalista Francesca Mannocchi è malata di sclerosi multipla, e dopo lo sfogo sulla sanità pubblica fatto lo scorso 2 aprile, ha parlato apertamente della malattia raccontando i dettagli di quando iniziò a sentire i primi sintomi, poi di quando arrivò la diagnosi. "Una mattina mi svegliai che non sentivo metà del mio corpo", ha rivelato la Mannocchi in una lunga intervista al Corriere. Decise di fare una risonanza magnetica, perché insieme al fotoreporter Alessio Romenzi, suo ex compagno e padre di suo figlio, "saremmo dovuti partire per l'Iraq per seguire la guerra a Mosul". Doveva attendere una settimana per il risultato, ma quando chiese al dottore se dietro quell"‘indolenzimento" ci fosse qualcosa di grave, "mi freddò senza neanche prepararmi un minimo alla diagnosi". "Mi gelò con una domanda "Dove vuole andare nel suo stato?".
"Alessio e io uscimmo dalla clinica e iniziammo a piangere. Dopo di allora non ho più pianto per anni" ha continuato, spiegando che, dopo tempo, ha fatto pace con la presenza della malattia nella sua vita. "Questa è diventata un nuovo strumento per guardare e raccontare le cose del mondo con linguaggi diversi": oggi si dedica al teatro per arrivare a un pubblico diverso, dato che il reportage televisivo non le basta più. Da fine novembre racconterà la guerra in giro per i teatri italiani, accompagnata dal violino di Rodrigo D'Erasmo, con lo spettacolo Crescere, la guerra. "La mia malattia e la guerra sono simili", ha continuato, perché la condizione di una persona malata e quella di una che vive in territori in guerra, "amplifica al massimo il bene e il male, se stai bene sei felicissimo, se stai male, sei tristissimo". E a questo, si aggiunge la rabbia, "Una rabbia analoga a quella delle madri che aspettano che il proprio figlio ritorni dal giocare a pallone e se lo vedono restituire sotto un telo bianco perché gli hanno sparato".