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Elio Germano su Alessandro Giuli dopo i David: “È lui a cianciare, inquietante che un ministro attacchi un cittadino”

Dopo le critiche di Elio Germano nel suo discorso ai David di Donatello, il ministro della Cultura Alessandro Giuli gli aveva risposto a un evento a Firenze: “C’è una minoranza rumorosa che si impadronisce dei più alti luoghi delle istituzioni italiane per cianciare in solitudine”. La replica dell’attore: “Inquietante che un ministro attacchi un cittadino”.
A cura di Sara Leombruno
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In occasione della cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2025, Elio Germano aveva ritirato il premio come miglior attore protagonista per Berlinguer – La grande ambizione, trasformando il suo discorso in un manifesto politico, facendo riferimento anche al conflitto mediorientale. A Firenze "Spazio cultura", evento organizzato dai gruppi parlamentari di FdI, il ministro della cultura Alessandro Giuli gli aveva risposto, riferendosi a lui in modo esplicito: "C'è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino dei più alti luoghi delle istituzioni italiane, il Quirinale, per cianciare in solitudine, mi riferisco a Elio Germano". La replica dell'attore: "Inquietante che un ministro faccia nome e cognome di un cittadino".

La risposta di Elio Germano al ministro Giuli

Durante un incontro organizzato dal quotidiano Domani al teatro Franco Parenti di Milano, Elio Germano ha risposto alle critiche arrivate da Alessandro Giuli, ministro della Cultura. Secondo l’attore, lo Stato beneficia economicamente dal settore cinematografico ma lo sostiene troppo poco: “Se un ministro della Cultura, che dovrebbe rappresentare il Paese, non sa che ci sono persone a casa, vuol dire non sapere che c’è un dramma sociale e vuol dire che ‘ciancia in solitudine”, le parole. E ancora: “Sentirsi rispondere che stanno facendo un lavoro patriottico perché non danno più privilegi alla sinistra, è un discorso preoccupante”.

L’attore ha sottolineato quando sia spiacevole che un ministro citi pubblicamente un cittadino per attaccarlo: “Io penso sia normale che un cittadino possa lamentarsi di un rappresentante del proprio Paese. È un po’ più inquietante, ed è una cosa che mi succede da tanto, che il rappresentante della politica faccia nome e cognome di un cittadino”. Poi, l'invito a non autocensurarsi:

A questo dobbiamo ribellarci, è una paura fittizia, perché a me hanno messo paura, da sempre, eppure continuo a lavorare perché conta solo che gli porti i soldi. Dobbiamo divincolarci da questo terrorismo che fa sì che noi ci censuriamo.

Cosa aveva detto Giuli dopo le dichiarazioni dell'attore ai David

Dopo le dichiarazioni di Elio Germano e Geppi Cucciari in occasione dei David, il ministro Alessandro Giuli aveva risposto alle critiche all'evento Firenze "Spazio cultura": "La sinistra pensava che la cultura fosse roba loro, avevano intellettuali e li hanno persi, si sono poi affidati agli influencer, ora gli sono rimasti i comici e basta". Poi, il riferimento esplicito all'attore di Berlinguer: "C'è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino dei più alti luoghi delle istituzioni italiane, il Quirinale, per cianciare in solitudine, isolati. Mi riferisco a Elio Germano".

La riforma del tax credit mica l'abbiamo voluta noi, è il frutto di una denuncia dei protagonisti dell'industria culturale del cinema che hanno detto: intervenite, basta con rendite e privilegi. Al mondo del cinema stiamo dando una riconfigurazione, scusa Geppi se uso la parola riconfigurazione. Si sentono attaccati nelle loro rendite da questa operazione verità voluta dal mondo del cinema.

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