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J.K. Rowling a Emma Watson: “Sei un ignorante”, com’è nato lo scontro sul tema dell’identità di genere

Dietro l’ultima lite tra J.K. Rowling ed Emma Watson c’è una storia lunga anni: ecco le ragioni alla base dello scontro tra due figure chiave del mondo di Harry Potter.
A cura di Stefania Rocco
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Nuovo scontro a distanza tra J.K. Rowling ed Emma Watson, le cui posizioni sul tema dell’identità di genere e dei diritti delle persone transgender continuano a sembrare inconciliabili. L’ultima diatriba è esplosa in questi giorni, quando la scrittrice di Harry Potter ha reagito duramente a un’intervista rilasciata dall’attrice, da anni impegnata nella difesa dei diritti umani. Watson ha dichiarato di voler mantenere un legame affettivo con Rowling, pur non condividendo le sue opinioni sull’identità di genere e sulle persone trans. L’autrice, invece di considerare quelle dichiarazioni come un tentativo di distensione, ha replicato su X accusando l’attrice di essere ipocrita e ignorante, e ricordando che in passato il sostegno dell’interprete di Hermione Granger era stato, a suo dire, limitato, in particolare nei momenti in cui Rowling si era trovata al centro di forti polemiche e minacce per le sue posizioni sul tema.

Quello attuale, tuttavia, non è un botta e risposta come tanti. Lo scontro tra le due – e, più in generale, dell’autrice con una ben nutrita parte del cast originale di Harry Potter – affonda le radici in un contrasto che va avanti da anni e che ruota attorno al riconoscimento dell’identità di genere.

La posizione di J. K. Rowling e l’inizio dello scontro con il cast di Harry Potter

Tutto comincia nel 2020, quando Rowling pubblica un saggio in cui esprime pesanti giudizi sulle leggi che facilitano il riconoscimento legale del genere per le persone trans. Secondo la sua posizione, tali norme rischierebbero di compromettere la sicurezza degli spazi riservati alle donne, come spogliatoi o rifugi per vittime di violenza. Tali dichiarazioni, peraltro espresse da un’autrice di fama mondiale, scatenarono feroci polemiche: per alcuni si trattava di un attacco alla comunità trans, per altri, invece, un legittimo esercizio di libertà di espressione. In quel clima di fortissima esposizione mediatica, molti attori della saga di Harry Potter – tra cui Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson – si schierarono apertamente dalla parte dei diritti delle persone trans, condannando le posizioni espresse da Rowling.

Emma Watson e la frase ai Bafta 2022, interpretata come un attacco a J. K. Rowling

Emma Watson, in particolare, non ha mai nascosto il suo dissenso. Forte del suo ruolo di attivista per i diritti umani, durante i Basta 2022 dichiarò dal palco: “Sono qui per tutte le streghe”, frase interpretata come una frecciata alla scrittrice. Più di recente ha però cercato di abbassare i toni e, in un’intervista al podcast On Purpose, l’attrice ha dichiarato di non credere nella “cancel culture” e di voler comunque conservare un legame con Rowling, al di là delle divergenze.

Le opinioni di Rowling e la spaccatura con la generazione che ha adorato i suoi libri

Tali parole, come la reazione dell’autrice su X evidenzia, non hanno avuto l’effetto sperato. Rowling, attraverso i suoi social, ha accusato Watson di non comprendere davvero le conseguenze delle sue posizioni, perché “privilegiata” e incapace di vedere le difficoltà reali che, secondo lei, le donne affrontano in materia di sicurezza e spazi protetti. La divergenza tra le due, peraltro, travalica lo spazio del conflitto personale. Riflette, infatti, la spaccatura che da anni divide anche i fan di Harry Potter: da una parte chi resta fedele all’autrice, dall’altra chi non riesce più a separare le sue posizioni dalle storie che hanno segnato l’infanzia di milioni di lettori e che per questo ha deciso di prendere le distanze da tutto ciò che concerne la produzione dell’autrice.

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