Caso del finto “figlio” di Mark Caltagirone e Pamela Prati: Eliana Michelazzo è stata assolta

Eliana Michelazzo è stata assolta “per non avere commesso il fatto” nel procedimento penale relativo al coinvolgimento di un minore utilizzato per accreditare l’esistenza del fantomatico Mark Caltagirone, il personaggio immaginario divenuto noto per il caso del matrimonio — mai celebrato — con Pamela Prati. Il giudice monocratico Giulia Purcaro, dell’ottava sezione penale del tribunale di Roma, ha scagionato l’ex agente dei vip da ogni accusa, precisando che la donna non ebbe alcun ruolo nella vicenda che vide protagonista il bambino scelto — a sua insaputa e convinto di partecipare a un provino — per interpretare l’inesistente Sebastian Caltagirone, il presunto “figlio” di Mark che sarebbe dovuto essere adottato da Prati dopo le nozze. Una storia a tratti grottesca che per oltre un anno ha monopolizzato l’attenzione di stampa e televisione.
“In Italia non avevo più lavoro, a Ibiza ho ricominciato da capo”
Sentita da Fanpage.it, Michelazzo — rappresentata dall’avvocato Raffaele Rivetti — si è detta sollevata per una sentenza che pone fine a una vicenda capace di stravolgerle la vita:
Vivere a Roma era diventato impossibile per me. Le persone si sono allontanate, le aziende mi hanno voltato le spalle. Mi hanno puntato il dito contro e oggi questa sentenza chiarisce che non ero coinvolta. Sono stata presa in giro io per prima. Ora voglio solo lasciarmi tutto alle spalle.
L’ex agente oggi vive a Ibiza, dove si è trasferita dopo aver compreso di non avere più opportunità professionali in Italia: “Questa storia mi ha devastata sotto il profilo psicologico e lavorativo. Ma adesso posso guardare avanti”.
Il caso “Pratiful” e gli strascichi legali
Michelazzo era stata rinviata a giudizio nel 2022 insieme a Pamela Perricciolo, con la quale aveva condiviso a lungo la gestione professionale di Pamela Prati. Nel febbraio 2023, Perricciolo aveva chiesto — e ottenuto — di essere ammessa ai lavori socialmente utili, mentre Michelazzo aveva deciso di proseguire il processo certa di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti. La sentenza odierna le dà ragione, riconoscendo la totale assenza di responsabilità nel coinvolgimento del minore.
Per quanto riguarda Pamela Prati, nel 2024 è stata definitivamente archiviata la sua denuncia contro le ex agenti. Secondo il gip, l’intera vicenda sarebbe stata “un espediente utilizzato, con il consenso della stessa vittima, a scopi promozionali”.
 
		 
  