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Angelina Jolie: “Senza i miei figli sarei sprofondata in un periodo buio, a 48 anni non so chi sono”

Angelina Jolie parla a Vogue del suo nuovo progetto, Atelier Jolie, e racconta del profondo amore che nutre per i suoi figli, che l’hanno salvata da un “periodo buio”. “Sto ancora capendo chi sono a 48 anni. Credo di essere in una fase di transizione come persona”.
A cura di Gaia Martino
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Angelina Jolie in una lunga intervista per Vogue ha confessato che "essere una mamma single" l’ha salvata dal pericolo di entrare in "un periodo buio". La celebre attrice, diva di Hollywood, dopo il turbolento divorzio da Brad Pitt, annunciato nel 2016, si è dedicata interamente ai sei figli, Maddox, Pax, Zahara, Shiloh e i gemelli Vivienne e Knox. "Sarei sprofondata in un periodo buio se non mi fossi concentrata su loro. Sono migliori di me, io voglio che i miei figli lo siano".

Le parole di Angelina Jolie

"Avevo 26 anni quando sono diventata madre. Tutta la mia vita è cambiata. Avere dei figli mi ha salvato e mi ha insegnato a stare al mondo in modo diverso" ha raccontato l'attrice a Vogue che ha ammesso di sentirsi particolarmente giù in questo periodo. "Sto ancora capendo chi sono a 48 anni. Credo di essere in una fase di transizione come persona", ha confessato prima di aggiungere: "Non mi sembra di essere stata me stessa per un decennio, in un certo senso, ma non voglio entrare nel dettaglio". L’attrice nel corso dell’intervista avrebbe lasciato intendere che gli ultimi anni non sono stati facili per l’intera famiglia: "Abbiamo dovuto curare molte cose, stiamo ancora cercando il nostro equilibrio".

Il nuovo impegno per Atelier Jolie

Angelina Jolie è occupata ora in un nuovo progetto, ha fondato la sua nuova azienda di moda, Atelier Jolie. "Non voglio essere una grande stilista, voglio costruire un luogo che facilmente raggiungibile per tutti. Spero di cambiare molti aspetti della mia vita, spero che Atelier Jolie ispiri le donne a sentirsi abbastanza sicure nell’ essere “morbide". La diva di Hollywood ha poi spiegato nel dettaglio il concetto espresso. Ha raccontato di aver sentito la necessità, tempo fa, di abbandonare ‘indumenti stretti': "Dopo aver vissuto un periodo di sofferenza, un terapeuta mi chiese se volevo provare a indossare un indumento ampio. Sembra una sciocchezza, ma ho pensato che pantaloni e stivali mostrassero un aspetto più ‘duro', una me più forte". Si sentiva vulnerabile, ha ammesso, "non mi sentivo abbastanza forte da vestire un look ‘morbido'". Lavorare per l’Atelier Jolie le ha permesso di riscoprire se stessa: "Tutto questo è stato terapeutico, lavorare in uno spazio creativo con persone di cui mi fido mi ha fatto riscoprire me stessa".

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