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Rai smentisce cancellazione di Che Ci Faccio Qui, Domenico Iannacone: “Lasciato in un limbo”

La Rai respinge con un comunicato le notizie di cancellazione di Che Ci Faccio Qui. Fanpage.it ha chiesto al giornalista di raccontare come siano andate le cose: “Mi hanno proposto quattro puntate da preparare in due mesi, era impossibile. Poi il telefono non ha più squillato. La Rai dice di volermi? Io aspetto”.
A cura di Andrea Parrella
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Tra i grandi assenti dei palinsesti Rai 2023-2024 presentati il 7 luglio c'era Domenico Iannacone. Il giornalista, che nelle scorse stagioni ha catturato un pubblico di fedelissimi con il racconto delle storie di ultimi ed emarginati, non è stato menzionato tra i piani della Rai, pur essendo reduce da una stagione di stop. Un'assenza che per primi avevamo sottolineato su questo giornale e che nelle scorse ore ha portato a una risposta della Rai. Attraverso un comunicato stampa l'azienda smentisce la "cancellazione" di Che Ci Faccio Qui, spiegando di aver proposto a Iannacone quattro prime serate a settembre ma "il cambio di società produttrice ha creato alcuni problemi nella certificazione dei diritti del format […] e ha impedito la programmazione". Un comunicato deciso, in cui Rai fa presente di aver dato disponibilità per il programma nel 2024. Dato questo contesto, Fanpage.it ha contattato il diretto interessato, Domenico Iannacone, per ascoltare la sua campana.

Iannacone, è vero che il direttore dell'approfondimento Corsini le ha proposto queste quattro puntate di Che Ci Faccio Qui per settembre?

Sì, lo ha fatto alla fine di giugno. Mi è stato detto che si potesse fare questa cosa per gli inizi di settembre. Ma io non avevo una redazione, nulla di impostato, Che Ci Faccio Qui è un programma artigianale che richiede tempistiche di realizzazione più lunghe.

È stato quindi costretto a dire di no?

Per queste quattro puntate avevo chiesto uno spostamento di un mese e mezzo, anche per risolvere i problemi produttivi. Figurarsi se io non voglia fare il mio programma. Mi hanno lasciato in una situazione di limbo per questo 2024. C'è una schizofrenia che non comprendo, se un programma si vuole si alza il telefono e i problemi si risolvono.

Ci spiega questa questione dei problemi di produzione e di diritti?

Ho ceduto i diritti per una nuova stagione di Che Ci Faccio Qui a una nuova casa di produzione che è andata a fare richiesta alla Rai, la quale però ha risposto che i diritti sul programma sono dell'azienda. Cosa non vera, ma la precedente casa di produzione li avrebbe ceduti alla stessa Rai. Io però non l'ho fatto.

Ci spieghi meglio, lei cede in licenza i diritti stagione per stagione?

Esatto, il format è mio, depositato da me, rinnovato da me e dato in licenza d'uso a tutti quelli che lo producono e cedono a Rai per il tempo della messa in onda. Poi i diritti tornano a me e ogni volta bisogna fare questo passaggio.

A seguirla è un pubblico molto presente, una comunità che ha reagito con durezza alle ipotesi di cancellazione.

Sì, è un seguito molto forte, che sento vicino. Ai palinsesti sarebbe stato giusto, forse, dire che saltata questa messa in onda autunnale, la finestra era quella del 2024. Magari il pubblico si sarebbe tranquillizzato.

Quindi ora qual è la situazione?

Io aspetto che la Rai mi faccia una proposta seria, i problemi produttivi si potevano risolvere a tempo debito e si possono risolvere, senza mettermi in condizione di fare quattro puntate da realizzare nel giro di due mesi. Penso sia importante valorizzare un prodotto che, come riscontrato dai rapporti di qualità, risulta tra i più apprezzati.

In questi giorni l'hanno cercata?

No, il mio telefono non ha squillato. Dopo quella proposta per settembre, poi caduta, non ci sono stati più contatti.

Perché nella scorsa stagione non era andato in onda? Non c'erano stati contatti con l'azienda?

Non saprei la ragione di questo stop, ho avuto l'impressione che la Rai non avesse interesse nel programma. Mi hanno tolto dalle seconde serate, dall'access prime time, dalle prime serate. Li percepisco tutti come dei messaggi. Non ho avvertito l'azienda vicina.

Non si tratta nemmeno di colore politico, l'anno scorso il problema non era "il nuovo corso della Rai meloniana". 

Assolutamente no, anche perché io ho sempre parlato solo con i direttori, non ho appartenenze politiche.

E soprattutto l'anno scorso alla direzione c'erano Antonio Di Bella, poi al suo posto è arrivato il direttore Corsini. 

Sì, l'idea delle quattro prime serate arrivava da lui, c'era già la matricola del programma.

La Rai contesta la definizione di programma "cancellato". Lei un po' cancellato si è percepito?

Certo. Se quattro puntate per problemi produttivi vengono cancellate, se non sono inserito in palinsesto e se nessuno fa menzione di questo programma come fosse sparito nel nulla, non capisco perché non dovrei immaginare di non rientrare nei piani Rai. Io sono qui, la Rai dice di volermi? Io aspetto.

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