Paolo Bonolis: “La Mediaset di Pier Silvio è un’altra cosa. La separazione? Le cose cambiano, anche se non vuoi”

Paolo Bonolis primo ospite di Telespettatroci, il format di interviste di Fanpage. Dalla nuova era di Mediaset al suo futuro prossimo: “Il Senso della Vita? Lo farei con una vera seconda serata”. Felice per il successo di Scotti, parla anche della crisi di Striscia: “Invecchiamo tutti, magari Ricci troverà una soluzione”. La sua scelta di non rifare Sanremo: “È un evento, se lo ripeti ogni anno smette di esserlo”. E ancora la separazione da Sonia Bruganelli e quella professionale da Lucio Presta, suo storico agente: “L’importante è non subire i cambiamenti, ma accettarli ed adeguarsi”.
A cura di Andrea Parrella
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I camerini degli studi Elios, un gagliardetto dell'Inter che vale più di molti altri simboli, una lunga intervista per raccontare un'icona della televisione italiana. È Paolo Bonolis il primo ospite di Telespettatroci, una serie di incontri attraverso cui proveremo a raccontare su Fanpage alcuni dei volti emblematici dello spettacolo italiano, partendo da un neologismo involontario, la gaffe per eccellenza della televisione italiana, quella con cui Luca Giurato coniò una parola dal duplice significato: "Telespettatroci", pronunciata da Giurato e immortalata da Mai Dire Gol, abbraccia telespettatrici e telespettatori in un solo termine, congelando allo stesso tempo in una sola definizione la condizione di chi subisce gli dei del mondo dello spettacolo.

In questo incontro attraversiamo la carriera di Bonolis, partendo dall'attualità di Avanti un altro e Tu Sì Que Vales, passando per l'ipotesi di un ritorno in prima serata (svelato nei giorni successivi da Mediaset), Il Senso della Vita che (forse) tornerà, il rinnovato successo di Gerry Scotti e i suoi Sanremo, così come l'epopea di Chi ha incastrato Peter Pan? e la fine di Ciao Darwin. È un Bonolis a tutto tondo, che non si risparmia.

Da Avanti un altro a Tu Sì Que Vales, il presente di Bonolis

Di recente, ad esempio, ha accettato la sfida di Tu Si Que Vales: "Ho fatto questa cosa con Maria perché trovavo il contesto piacevole, vedo cose singolari e affascinanti, talvolta straordinarie, oltre a fare questa cosa del lip sync alla fine che è un effetto di clownizzazione. Alla gente piace, si diverte e va bene così. Sono contenti quelli che me lo hanno chiesto e sono contento io […] Partecipo ad una cosa cui sono stato gentilmente invitato, il programma mi piace e va bene così".

Tra i progetti più significativi della sua carriera, quello di Chi ha incastrato Peter Pan?, che a breve tornerà in Rai in veste coi The Jackal e Bonolis spiega la ragione della fine di quel progetto: "Smisi di fare Chi ha incastrato Peter Pan? perché mi resi conto che tra figli e genitori non c'era più una comunanza. Al tempo, quando iniziammo a farlo, genitori e figli guardavano la televisione insieme, quindi personaggi che venivano ospiti erano condivisibili dia bambini che li intervistavano e i genitori tra il pubblico. Nell'ultima edizione capii che si era generato uno spartiacque, chi era noto ai genitori non lo era ai bambini e viceversa […] Mi auguro i The Jackal abbiano trovano la chiave per riproporre la stessa idea".

La nuova Mediaset: "È cambiata la testa"

Impossibile non parlare di Mediaset, in fase di cambiamento: "È cambiata la testa e quindi cambia la traiettoria, prima era quella di Silvio e delle persone che aveva scelto, oggi c'è quella di Pier Silvio e delle persone che ha scelto lui. Ovvio che ci sia un cambiamento generazionale, figlio di intenti differenti. Io faccio parte del cambiamento, cercando di mantenere la mia traiettoria e, evidentemente, il nostro modo di televisione va bene con questo nuovo modello, fermo restando che Avanti un altro ha una camaleontica capacità di adattarsi a qualsiasi traiettoria".

Un altro progetto storico che si è concluso due anni fa è quello di Ciao Darwin, che ha fotografato un certo momento storico della Tv italian: "Quanto siamo grotteschi e strani quando approcciamo il quotidiano? Come veniamo manipolati dalla cultura ad essere in un certo modo, quando magari saremmo molto meglio altrimenti. Ciao Darwin raccontava questo, oltre all'antinomia tra le varie categorie. Avanti un altro è una dimensione più leggere che racconta la stessa cosa. Non c'è un'epoca in cui questi prodotti vadano meglio o peggio, perché la necessità manipolatoria del potere è sempre costante, a dispetto dei tempi che cambiano. Altrimenti non sarebbe potere […] La televisione che facciamo noi si diverte a ballare il tip tap su questa cosa".

Da La Ruota de La Fortuna al declino di Striscia La Notizia

Il momento di Mediaset viaggia di pari passo alla traiettoria della carriera di Gerry Scotti, reduce dall'incredibile successo de La Ruota della Fortuna: "Sono contento per lui e per il fatto che questa scelta stia funzionando, la trovo una decisione concepita molto bene. È una trasmissione che funziona anche perché lo spettatore, oltre a divertirsi gioca, a dispetto di quello che accadeva con Striscia La Notizia, dove il pubblico vedeva le cose senza partecipare direttamente […] Striscia come tutti i programmi tende ad avere un periodo in cui si rivela stanco. Magari Ricci, agendo attentamente sul prodotto che è stato, può lavorare al ringiovanimento del prodotto. Ci sta, che invecchio solo io? Le cose accadono per consunzione, che sia un prodotto televisivo o la natura umana".

Il capitolo su Sanremo, due edizioni quelle da lui condotte, di grande successo, ma mai ripetute. Bonolis non ha aperto un ciclo e qui spiega il perché: "Non ho mai rifatto Sanremo perché, sia nel 2005 che nel 2009 ritenevo non ci fossero subito altre cose da raccontare. È come uno scrittore che scrive un libro ogni cinque minuti, non fai altro che ripeterti e a me non va di ripetermi, in uno spettacolo che ha per sua natura la logica di un evento. Devi dare a una cosa il tempo di assumere i caratteri dell'epoca in cui si racconta. Sennò ripeti un mantra, non è una critica a chi lo sta facendo in questo modo, ma non rientra nei miei schemi e non credo sia necessario che uno faccia una cosa che non rientri nei propri schemi".

Un tema che torna sempre in relazione al suo futuro professionale, è l'ipotesi di un ritorno de Il senso della vita e Bonolis spiega chiaramente perché non torni: "Il problema è l'orario. Finché il palinsesto prevede che la seconda serata inizi quando possono vederla solo i revenenti e gli insonni… Non puoi iniziare un prodotto all'una di notte, non ha senso. Non è un programma da prima serata, laddove cambiassero i criteri della seconda serata, sono certo si potrebbe fare una cosa contemporaneizzata. Se potessi iniziare alle 23, va bene, altrimenti io non ho bisogno". L'idea che ci sia un access allungato e quindi la seconda serata inizi prima è un'ipotesi che si lega a questo scenario: "La scelta non è mia ma dell'azienda, ma di sicuro in quel caso si potrebbe lavorare".

Le separazioni da Sonia Bruganelli e Lucio Presta

Inevitabile un capitolo legato alle due rotture che hanno caratterizzato i suoi ultimi anni di vita, la separazione da Sonia Bruganelli e quella professionale da Lucio Presta, suo storico agente: "Tante cose cambiano nella vita, l'importante è non subire il cambiamento, ma accettarlo ed adeguarsi. C'è un cambiamento nelle cose che vivi con gli altri, in quello che accade dentro te fisicamente, un cambiamento culturale del Paese, nelle idee che racconti. Se riesci a fare surf su questo cambiamento ti diverti tantissimo, se provi a contrastare le onde che arrivano, rischi di annegare. Io sto surfando sull'esistenza, le cose accadono, che corrispondano ai tuoi desiderata oppure no".

Ultima, ma non per ordine di importanza, una considerazione sul suo futuro e l'idea, come molti credono, che prima o poi lui possa ritornare al centro del mondo televisivo. Un'aspirazione che Bonolis, evidentemente, non coltiva: "Tornare ai fasti di vent'anni fa? Cosa vuol dire? Mi accontento dei fasti di oggi, sono sempre tali se sei contento di fare ciò che fai. Io sto dove sto comodo, non ho bisogno di stare al centro, chi dice che al centro si sta comodi? Il centro è dove tu stai bene, altrimenti sono altri a dirtelo".

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