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Laura Morante su Gaza: “Restare in silenzio è imperdonabile, gli artisti devono esporsi”

Laura Morante è tra gli artisti che hanno aderito alla raccolta firme per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla carestia a Gaza. In un’intervista l’attrice parla dell’importanza di prendere posizioni pubbliche sulla questione.
A cura di Eleonora di Nonno
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Laura Morante è tra gli artisti che hanno aderito alla raccolta firme per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla carestia a Gaza. Non è la sola che in questi giorni si è esposta sulla questione, a settembre, infatti, è in programma un concerto a Firenze per raccogliere fondi in aiuto di Medici senza Frontiere.

Laura Morante su Gaza: "Firmo, parlo, mi espongo"

Intervistata da La Repubblica, Laura Morante chiarisce che "firmare, parlare, esporsi e portare la sua testimonianza a favore della popolazione di Gaza" è un modo per non rendersi complice di quella "che sarà ricordata come una delle tragedie più gravi della storia". Al termine del suo spettacolo a Segesta l'attrice ha sventolato una bandiera palestinese, gesto che è stato accolto dal pubblico con un "enorme applauso". Considera fondamentale che gli artisti prendano posizioni pubbliche sulla questione: "Restare in silenzio è imperdonabile". E alla domanda sul perché il tema della carestia a Gaza possa essere considerato "divisivo", risponde: "Per me è inconcepibile. Nemmeno si dovrebbe chiamare carestia: è volontà deliberata di far morire di fame un popolo".

Gli artisti che si sono esposti sulla situazione in Medio Oriente

Nell'elenco dei personaggi pubblici che in questi mesi hanno assunto una posizione chiara sulla guerra a Gaza c'è Roberto Benigni. Ospite di Propaganda Live su La7, ha lanciato un appello deciso: "Ma perché questi continuano a uccidere i bambini? Si dovrebbero fermare quando un bambino si graffia, ma che vigliaccheria è questa? Si devono fermare, è insopportabile all'animo umano, non sentono il grido di dolore che si leva da ogni parte del mondo?". Ancora prima, Elio Germano alla cerimonia dei David di Donatello 2025 aveva concluso il suo lungo discorso con un riferimento alla situazione in Medio Oriente: "E permettetemi di dire un palestinese ha la stessa dignità di un israeliano".

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