L’amore è cieco, Nicola: “Felice della scelta all’altare. Karen c’è sempre stata, con Ludovica conti in sospeso”

L'amore può essere cieco? Ci si può innamorare di una persona e decidere di sposarla senza averla mai vista? È questa la domanda alla base L'amore è Cieco Italia, un vero e proprio esperimento sociale disponibile su Netflix dal 1 dicembre, con la conduzione di Fabio Caressa e Benedetta Parodi. Un gruppo di single ha avuto l'occasione di trovare la propria anima gemella senza distrazioni dal mondo esterno, scegliendola senza averla mai vista. Il primo incontro solo dopo la proposta di matrimonio.
Trai i protagonisti della prima edizione italiana del format c'è Nicola Botticini, 30 anni, ex calciatore, oggi sales manager di professione. Dopo una conoscenza parallela con Karen e Ludovica, ha deciso di chiedere alla prima di sposarlo e affrontare con lei la fase della convivenza fino al matrimonio. Con la seconda, però, diversi conti in sospeso e questioni mai del tutto risolte: "È stata lei a scegliere di chiudere, penso che non sia davvero innamorata di Davide". A Fanpage.it ha parlato della sua esperienza: dai sentimenti provati per l'una e per l'altra fino alla decisione presa all'altare, che verrà svelata il 14 dicembre con l'episodio finale.
Cosa ti ha spinto a partecipare a L'amore è cieco Italia?
Ero single da tre anni e avevo un po' smesso di credere nell'amore. Avevo anche tanti impegni lavorativi e pensavo di non aver abbastanza tempo da dedicare alla conoscenza di una persona. A spingermi è stato il fatto di voler andare oltre l'apparenza e l'aspetto estetico, visto che oggi il primo approccio si ferma spesso lì. Avevo voglia di conoscere davvero una persona e di innamorarmi.
In quanto tempo si è svolto l'esperimento?
Le tre fasi sono durate circa un mese e mezzo.
Quando hai capito che Ludovica e Karen erano le due donne con cui volevi approfondire la conoscenza?
Ludovica e Karen sono state le due persone che mi hanno incuriosito fin da subito e per le quali ho provato emozioni fortissime. Con Karen l'esperimento è partito in maniera molto intensa, abbiamo avuto subito una forte chimica ed empatia, mentre con Ludovica è stato più graduale. Sono due donne agli opposti, che mi hanno messo veramente in difficoltà.
Durante il percorso ti abbiamo visto perdere la pazienza e reagire anche in modo piuttosto aggressivo. Cosa ha scatenato quella reazione?
In amore sono una persona che dà tutta se stessa, ho reagito di pancia e di cuore. Quando ho buttato per terra l'albero di Natale è stato per rabbia e per un po' di sconforto. Con Ludovica era nato un sentimento profondo, eravamo vicini alla fine e lei mi ha detto di aver paura di non piacermi. Io ero entrato nella capsula con l'intenzione di chiudere, dopo aver saputo che aveva espresso anche a Davide pensieri di un certo tipo, ma quando ho visto quel simbolo non ho più capito niente. Le sue parole mi hanno fatto arrabbiare perché ho partecipato all'esperimento proprio per innamorarmi di una persona oltre l'aspetto estetico.
Se Ludovica non avesse fatto un passo indietro per le sue insicurezze legate all'estetica, sarebbe stata la tua scelta?
È stata Ludovica a scegliere di chiudere con me e questa sua decisione mi ha fatto smettere di pensare a cosa avrei fatto io. Non mi sono mai chiesto chi avrei scelto tra lei e Karen, ma per entrambe ho provato qualcosa di forte. Il primo sentimento è stato verso Karen, che non è mai andata via ed è sempre stata al primo posto. C'è stato poi un momento in cui Ludovica è andata di pari passo con lei e questo mi ha messo in difficoltà.
Lei però sostiene che sia andata diversamente.
Dalle sue parole sembra che non l'abbia fatta lei quella scelta. In realtà ha avuto una chiusura verso di me e di pari passo un'apertura e un trasporto verso Davide. Penso che non sia davvero innamorata di lui e che certi sentimenti li abbia provati solo con me. Non credo che possa bastare così poco per dimenticarsi di una persona.

Il primo incontro con Ludovica in Marocco: ti sarebbe piaciuta o le sue insicurezze erano fondate?
Ho fatto questo esperimento proprio perché non mi interessa il lato estetico di una donna, non mi sarei mai fermato all'aspetto di Ludovica. In ogni caso credo che sia una bella ragazza e non ci sarebbero stati problemi da parte mia. Non gliel'ho detto quando l'ho vista perché ero ancora scottato dal suo "no". Aveva smosso in me qualcosa di importante e non avrei mai permesso che solo vedendoci potesse cambiare qualcosa.
Secondo te, invece, lei dà più peso all'aspetto estetico?
Sì, perché di fatto non mi ha scelto per un motivo estetico, considerandomi "troppo bello" per lei pur senza saperlo e passando agli occhi di tutti come persona insicura.
Dalla vostra prima conversazione sembra che tu le abbia lasciato una "porta aperta", anche se poi a Karen non lo hai raccontato.
Quello che ho detto a Ludovica non era un "ti lascio la porta aperta" ma un "fammi capire cosa provi", che per me era diverso dalle sue parole. In ogni caso io non avrei mai provato a recuperare il rapporto ma avrei aspettato dei segnali da parte sua.
E se questi segnali ci fossero stati?
Avrei ascoltato le sue ragioni e provato a parlare con me stesso. Mi sarei magari preso del tempo per capire.

Cosa hai pensato la prima volta che hai visto Karen?
Il primo pensiero, d'istinto, è stato "è bellissima". Poi ovviamente quello che mi interessava capire era la nostra affinità sotto tutti i punti di vista.
Rispetto alle altre coppie, tu e Karen avete fatto un percorso quasi inverso: più discussioni nel resort e più equilibrio durante la convivenza. Pensi che questo vi abbia portato a una base più solida nel rapporto?
Secondo me sì, per costruire un rapporto che porta a un matrimonio bisogna avere delle basi solide e darsi il tempo necessario. Sarebbe stato quasi anormale essere così affini dopo poco tempo, tanto è vero che le persone che sembravano più innamorate all'inizio poi si sono lasciate subito. L'ho sempre detto anche a Karen, che era preoccupata del fatto di vedere gli altri abbracciarsi e baciarsi fin dai primi giorni.
C'è un lato del suo carattere con cui non riesci a entrare in sintonia?
Karen è una persona testarda e da questo punto di vista siamo molto simili. Quando discutiamo pensiamo entrambi di avere ragione e nessuno dei due fa un passo indietro. Con il passare del tempo abbiamo imparato a conoscerci e ad affrontare anche questo aspetto del nostro carattere, capendo quanto sia importante parlare. Volevo che la nostra fiamma rimanesse a lungo accesa e non che fosse una miccia pronta a esplodere, come invece è stata in altre coppie.
Il fatto che fosse già madre ti ha mai spaventato?
A me sinceramente no, alla mia famiglia molto. I miei genitori erano chiusi riguardo all'argomento e per loro ha rappresentato un po' uno scoglio. Per me non è mai stato un problema, anzi, il suo essere madre ha rappresentato un punto di forza e qualcosa che ha sempre avuto in più rispetto alle altre donne.
È vero che a Karen non piace che tu continui a parlare di Ludovica?
Non le fa piacere il fatto che ci siano dei conti in sospeso tra me e Ludovica, perché alla fine alcune questioni non sono mai state del tutto risolte. Karen lo vede come una mancanza di rispetto nei suoi confronti. In realtà ho scelto di parlarne sui social per rispondere a tutte le domande che mi sono state fatte, in particolare riferite alle prime quattro puntate.
Quale coppia, secondo te, è la più finta?
Parmi e Gergana. Non credo nell'amore di lei, penso che non sia realmente interessata e che le origini di lui rappresentino un problema, non tanto per la sua famiglia. Nelle capsule era molto presa da Giovanni e scegliendo Parmi ha puntato sul "piano B" e si è fatta andare bene tante cose.
Sei contento della scelta fatta all'altare o te ne sei pentito?
Sono contento e rifarei tutto nello stesso identico modo.
L'amore, quindi, è davvero cieco?
Per quello che ho provato io sì. Se non lo fosse, non avrei sentito determinate emozioni.
Dopo questa esperienza hai cambiato il tuo modo di approcciarti all'amore?
Sicuramente sì, ho capito quanto sia importante non fermarsi al lato estetico ma conoscere una persona fino in fondo dandosi il giusto tempo.