Beatrice Luzzi: “Samira Lui alla Ruota? Perfetta per quel tipo di tv. Al GF schiacciata da Cesara, tornerei a una condizione”

Beatrice Luzzi ha provato a essere diplomatica, e da una donna con la sua proprietà di linguaggio era il minimo che ci si potesse aspettare. Ma tra una frase e l’altra dell’intervista a Fanpage.it è emerso il suo inconfondibile graffio, quello che le ha permesso di passare dal ruolo di concorrente del Grande Fratello a quello, ben più ambito, di opinionista. Lontana dalla tv da qualche mese, ha scritto un libro, è tornata a teatro e si è presa il tempo per ricostruirsi, senza dover seguire quella che definisce “un certo tipo di tv”. Come quella che ha incoronato Samira Lui nuova regina del piccolo schermo, la stessa Samira con cui aveva avuto più di uno scontro ai tempi del GF e che oggi confessa di non aver mai guardato, se non facendo zapping.
Sei lontana dalla tv dal momento in cui è terminata la scorsa edizione del GF Vip. Che periodo è stato questo?
Molto bello. Sono potuta finalmente tornare alla mia vita perché, all’epoca del GF, sia da concorrente che da opinionista, ho dovuto seguire quella degli altri ed è stato alienante. Stare lontana dalla tv mi ha permesso di ritrovare propulsione creativa. Il mio libro, uscito il 14 novembre (Una famiglia a due piazze, ndr), ne è in parte il risultato. A breve inizierò anche un nuovo spettacolo teatrale contro il bullismo, un’iniziativa che avevo promesso di seguire mentre ero nella Casa, quando ho capito che cosa possa significare, soprattutto per un ragazzino, essere messo all’angolo da un gruppo. Si chiama Ti aspetto fuori, con la regia di Enrico La Manna. Partiremo con una mise en espace che poi diventerà uno spettacolo da portare nelle scuole.
Com’è nata l’idea di scrivere Una famiglia a due piazze?
Non è stato difficile. Nel 2011 avevo pubblicato Mi è nata una famiglia, in cui raccontavo la mia seconda gravidanza, con consigli pratici e riflessioni sulla maternità. Oggi, dopo 15 anni, nel mio secondo libro racconto come si sono evolute le cose, come la famiglia si è modulata alla realtà e agli eventi, allargandosi su due piazze, che poi sono due case: quella in cui vivo io e quella in cui vive il mio ex marito.
Come sei riuscita a far coesistere il legame con il tuo ex marito, in quanto padre dei tuoi figli, con eventuali nuove relazioni?
Non è ancora accaduto. Né io né Alessandro abbiamo integrato nessuno nella nostra famiglia. Però lo spazio è pronto perché qualcuno possa entrare in maniera naturale. Alessandro e io ci consideriamo i parenti più stretti l’uno dell’altra, quindi sarebbe come presentare un partner ai propri genitori. Certo, la persona che introdurremo dovrà essere abbastanza matura da saper gestire imprevisti e incombenze che una famiglia comporta.
In considerazione di una maturità di questo tipo, come avresti fatto a far coesistere il tuo nucleo familiare con la passione per Giuseppe Garibaldi?
Che palle, sempre questo qua?
Beh, è stato un legame importante che è continuato anche fuori dalla Casa.
Ma il problema lì non erano loro, che non avrebbero potuto accettarlo, quanto lui, che non era pronto ad accettare una cosa del genere. Ma possiamo passare ad altro?

Va bene. Da qualche anno è esplosa la moda dei libri scritti da personaggi tv, artisti o influencer. Spesso si punta sul momento più controverso della propria vita per spingere le vendite. Perché tu non lo hai fatto?
Perché rispetto me stessa e i miei figli. Siamo invasi da storie pruriginose, sia in tv che sui social. Nel mio libro tratto argomenti che dovremmo affrontare tutti di più. Si parla tanto di pari opportunità e noi donne ne abbiamo una, divina: quella di procreare. E dovremmo pretendere l’aiuto dei padri e della società. Un esempio: il congedo di paternità, che per fortuna è stato un po’ allungato, se fosse utilizzato equamente da madri e padri metterebbe uomini e donne nella stessa condizione davanti a un datore di lavoro. Facciamo sempre meno figli, i bambini che nascono sono molti meno delle persone che muoiono, e per questo le donne che scelgono di procreare andrebbero tutelate con ogni mezzo possibile. Lo fanno per sé stesse ma anche per la società. È per questo che non ho scritto un libro leggero: perché sono questi gli argomenti che dovremmo trattare per dare un contributo reale.
Rispetto al GF, nella Casa non c’era stato un grande feeling con Samira Lui. Oggi è una delle donne emergenti della televisione, si parla di lei perfino per Sanremo. Quali qualità le hanno permesso questa scalata?
È una donna esteticamente molto bella e accomodante, è difficile che lasci uscire la parte più pungente di sé. Nei miei confronti l’ha fatta uscire. Credo che per un certo tipo di televisione sia perfetta.
Quale tipo di televisione?
Quella che sta facendo.
Ti è piaciuta alla Ruota della fortuna?
Non l’ho mai vista.
Mai?
Mi è capitato mentre facevo zapping.
E ti aspettavi avrebbe avuto tutto questo successo quando l’hai conosciuta?
Non ci ho mai pensato.
Quanta diplomazia. Va bene. Parliamo dell’edizione del GF in corso: perché credi fatichi a ingranare negli ascolti?
Non credo di riuscire a fare questa analisi però il GF ha perso un po’ del suo appeal. È solo nel nostro Paese, e in pochi altri, che continua ad andare in onda, quindi esiste una certa stanchezza nei confronti del format. Poi, mettere al timone una conduttrice bravissima ma non innovativa probabilmente non ha aiutato.
Lo hai vissuto sia da concorrente che da opinionista. Quale cambiamento potrebbe innescare nuova curiosità nel pubblico?
Va detto che il format ha 25 anni. Però, avendolo vissuto in entrambi i ruoli, so che servirebbe lasciare i concorrenti più a briglia sciolta. Non dovrebbero essere continuamente interrotti da domande e clip che inevitabilmente condizionano il loro atteggiamento. Perché è chiaro che, se mostri una clip invece che un’altra, scegli in che direzione andare. Nel mio caso venivano sempre mostrate clip che potessero mettermi ulteriormente all’angolo. Non parlo di manipolazione, ma nel momento in cui mandi in onda un dialogo invece che un altro, stai già facendo una scelta.

Mi fai un esempio pratico?
Quando ero concorrente, ad esempio, i miei coinquilini facevano certi discorsi a letto dai quali emergeva chiaramente la loro malafede. In alcuni casi, più che antipatia, parlerei di psicopatia, perché l’accanimento nei miei confronti e la manipolazione delle mie parole sono diventati quasi patologici, si è andati oltre. È per questo che, da opinionista, ho difeso alcune persone pur non condividendone stile, contenuti e ambizioni. Le ho difese perché so quanto sangue si versi in certe situazioni e mi sono sentita moralmente in dovere di alleggerire il carico.
In che rapporti sei con Alfonso Signorini? È possibile che decida di riaverti come opinionista al prossimo GF?
Bisognerebbe chiederlo a lui, perché è assolutamente imprevedibile. E se mi chiedesse di tornare, lo farei a una condizione.
Quale?
Che mi lasciasse più spazio, perché sono stata schiacciata da lui e da Cesara. Per rispetto dei loro ruoli e della loro anzianità televisiva, sono rimasta al mio posto, ma tornando indietro mi prenderei lo spazio anche quando non mi viene concesso, per dire ciò che è importante dire.
In quale occasione ti sei sentita schiacciata?
Sempre. Ho sempre parlato molto poco e dopo le omelie di Cesara. Nella prima puntata fui presentata come il terzo incomodo e così sono stata trattata.
Eppure sembrava che con Alfonso ci fosse feeling.
C’era. E se fossimo stati soli sarebbe stato divertentissimo.
Quindi era solo il rapporto con Cesara Buonamici a non funzionare?
Non c’è mai stato rapporto. È una donna da rispettare perché è in tv da anni, ma se fosse stata un’altra persona avrei avuto più spazio.
Con l’ultima edizione del GF si è innescato un fenomeno nuovo: i regali dei fan. Zeudi Di Palma ha ricevuto 50mila euro attraverso una raccolta fondi, Helena Prestes ha aperto una wishlist Amazon per Natale. Che cosa ne pensi ?
Tra Helena e Zeudi c’è una differenza. Zeudi ha ricevuto i soldi: avrebbe potuto non accettarli, ma non è stata lei a chiederli. Un altro conto è che sia il concorrente stesso, in questo caso Helena, a fare una wishlist. Del resto, del cinismo di Helena io ho parlato in tempi non sospetti, e questo conferma che avevo individuato esattamente il personaggio. Forse dipende dalla sua cultura, ma per quanto mi riguarda questi episodi sono coerenti con la persona che avevo individuato. Poi va detto che a volte sono i fan stessi a organizzarsi. Nel mio caso, in occasione del raduno del 14 novembre, giorno del mio compleanno, ho chiesto più volte di non farmi alcun dono. E nonostante questo ne ho ricevuti diversi, anche cospicui. Per fortuna, uno da 1600 euro è andato in beneficenza al progetto Salvamamme, nato per contrastare la violenza sulle donne, e un altro da 1400 euro ha finanziato la produzione di un cortometraggio di cui avevo parlato al GF, che affronta il tema della morte in modo diverso da quello cui la cultura cattolica ci ha abituati. Poi c’è stata un’altra raccolta fondi destinata a un’agenzia che è servita a regalarmi un viaggio, benché avessi specificato che non volevo regali. In quel caso, che cosa fai? A volte sono i fan ad avere questo bisogno, e quindi bisogna solo ringraziare.