Alex Belli: “Mai avuto problemi di fertilità. Nostro figlio non ci cambierà, la coppia aperta sceneggiatura per il GF”

Una coppia aperta che non lo è mai stata davvero e un figlio in arrivo che non cambierà alcun equilibrio, perché quello che eventualmente c'era da limare era da contestualizzare all'interno di un preciso racconto televisivo. È quanto Alex Belli, attore che è in attesa del suo primo figlio dalla moglie Delia Duran, racconta in un'intervista a Fanpage.it, ripensando a quella famosissima edizione del Grande Fratello che lo vide coniare l'espressione "chimica artistica". "Era intrattenimento, esattamente quello che faccio nei miei spettacolo teatrali", precisa oggi l'attore che chiarisce, stavolta senza mezzi termini, che il rapporto con la moglie è sempre stato fisicamente esclusivo.
Tu e Delia avete dichiarato che, dopo vari tentativi falliti, a settembre avreste cominciato un percorso di fecondazione assistita. Quali difficoltà avevate incontrato?
Stavamo cercando di avere un figlio già da qualche anno. Non in maniera ossessiva, ma ci stavamo provando. Poi, per fortuna, non c'è stato bisogno di ricorrere alla fecondazione assistita. Ci si può credere o no, ma in estate Delia e io siamo stati a Napoli a pregare nel santuario di Santa Maria Francesca ai Quartieri Spagnoli e lei si è seduta sulla famosa “sedia della fertilità”. Poco dopo abbiamo scoperto che era incinta. Il nostro bambino è stato un dono inaspettato.
Avevate vissuto con preoccupazione gli anni in cui la gravidanza non arrivava?
Non eravamo preoccupati in maniera grave, ma ci chiedevamo perché, pur provandoci, questo bambino non arrivasse. Per fortuna oggi esistono centri che si occupano di questi problemi, ma io non ero entusiasta all’idea di cominciare un percorso di fecondazione. Ci ero già passato anni prima con la mia ex moglie ed ero terrorizzato all’idea di dover rifare tutto. Un’inseminazione in vitro non è una passeggiata, soprattutto per le donne: per ogni tentativo bisogna sottoporsi anche a una doppia anestesia totale. È un percorso tosto, sia fisicamente che psicologicamente, perché ogni tentativo che non va in porto è come vivere una piccola perdita.
La volta precedente non era andata bene?
No, c’erano stati diversi problemi.
Te lo chiedo perché qualche anno fa la tua ex moglie, Katarina Raniakova, scrisse pubblicamente su Instagram una frase molto pesante. Rivolgendosi alle donne che frequentavi all’epoca dichiarò: “Ragazze, non fatevi prendere in giro con il discorso dei figli. Lui non può averne”.
L’ho denunciata per diffamazione. Intanto perché lo trovo di cattivo gusto: io non sono mai andato a raccontare i suoi eventuali insuccessi o problemi, ho sempre avuto enorme rispetto. E poi è falso: non ho mai avuto alcun tipo di problema. Semmai possono esistere incompatibilità genetiche, ma nient’altro.

Ti ha mai chiesto scusa per quella frase?
Mai. E ormai va bene così.
Ti ha fatto gli auguri per la gravidanza?
Figuriamoci. Non abbiamo quel tipo di rapporto.
Sulla scia delle dichiarazioni tue e di Delia sul tema dell’amore libero, sui social gli haters continuano a provocarvi chiedendovi chi sia il padre del bambino. Ti fa male?
No, ci rido sopra, anche perché rispetto a quell’argomento c’è stata un po’ di confusione. Quella a cui partecipammo fu una bellissima edizione del Grande Fratello, ma la tv è anche intrattenimento e certi temi sono stati esasperati. In realtà, il tipo di amore libero che ci è stato attribuito dopo il GF è diverso dal nostro tipo di amore: non significa che ognuno fa quello che vuole, ma che siamo liberi di essere chi vogliamo. Il nostro rapporto non ha nulla a che vedere con gli scambi di coppia o cose simili.
Quindi la vostra non è una coppia aperta?
Assolutamente no. Il nostro è un rapporto esclusivo: siamo una coppia tradizionale sotto questo aspetto e lo siamo sempre stati. Non sto smentendo quanto dichiarato all’epoca, ma in quel contesto c’era anche una parte di intrattenimento. Ciò che conta è che alla fine a vincere è stato il nostro amore.

A me era parso perfino che il vostro fosse un rapporto di poliamore.
Perché in quel periodo si cercava per forza una definizione. Il pubblico voleva capire che rapporto fosse il nostro e io ogni tanto mi arrampicavo. La “chimica artistica” (ride, ndr). Il pubblico ne andava pazzo. Delia e io siamo semplicemente liberi di essere noi stessi, anche quando siamo insieme. Non esistono divieti del tipo “questo non puoi dirlo” oppure “non puoi dire che quella donna è bella”. Ho lo studio fotografico attaccato a casa nostra e ogni giorno scatto foto a donne bellissime. Non potrei mai avere una compagna che pretende che io non parli con loro o non faccia un complimento.
Ma i complimenti vanno bene. Solo che l’opinione comune era che il vostro non fosse un rapporto esclusivo sotto il profilo fisico.
Non è così. Ti ricordo che mia moglie è venezuelana: sarebbe complicato placarla se avessi un legame fisico con qualcun’altra.
Tornando indietro, consapevole di come la natura del vostro matrimonio è stata "percepita", ne parleresti pubblicamente allo stesso modo?
Sì. Perché ha funzionato e la nostra storia è rimasta in piedi. Altre coppie sono scoppiate.
Ha pagato anche in termini di riconoscibilità. Oggi l'espressione “chimica artistica” è entrata nel linguaggio comune.
È vero, e la riconoscibilità è fondamentale. Credo sia questo il motivo per cui oggi il Grande Fratello soffre. Non esiste alcuna sceneggiatura: è un programma di accadimento, totalmente in diretta, e bisogna avere quattro dita di pelo sullo stomaco per affrontarlo. Non bisogna avere paura di niente, né degli opinionisti né delle critiche sui social. Oggi, appena un concorrente sente un “buu” dallo studio, cambia, teme di passare male all’esterno e fa marcia indietro, preferendo accontentarsi di una posizione più modesta e meno esposta. Ma così non funziona: se scegli di fare il GF, devi avere il coraggio di andare fino in fondo, anche davanti ai giudizi negativi.
Che cosa credi non stia funzionando nell’edizione attualmente in onda, dati gli ascolti?
L’edizione celebrity prevede che nella Casa vivano persone abituate a tenere la scena. Ricordo che quando lasciai la Casa, una persona di Publitalia mi disse che, grazie a noi, la diretta su Mediaset Extra aveva toccato il 3%. Questo risultato fu possibile perché, insieme ai miei ex coinquilini, che erano grandissimi intrattenitori, ci impegnavamo a fare show fin dal mattino. Era tutto pensato – da noi, non dagli autori – per intrattenere, come se fossimo su un set. Non serve entrare nella Casa e comportarsi come se si fosse in vacanza: per quello ci sono i villaggi turistici. Il GF è un programma televisivo e chi lo fa deve essere consapevole che sta facendo tv per il pubblico.
Le persone comuni hanno meno capacità di intrattenere?
Partiamo da un presupposto: molti agenti, prima di entrare nella Casa, consigliano ai futuri concorrenti di mantenere un basso profilo, sostenendo che così si lavorerà di più una volta fuori. È capitato anche a me. Ma ho capito che è falso. Noi facemmo un Grande Fratello di rottura e, una volta usciti, abbiamo lavorato tantissimo. Perché? Perché ciò che conta è saper intrattenere. Spesso, dopo il GF, mi hanno chiesto: “Ma è tutto un teatrino?”. Io che faccio teatro rispondo che è la stessa cosa: gli spettatori si sono divertiti? Si sono appassionati? Si sono schierati? Li abbiamo divisi? Sono queste le domande da porsi. Noi siamo arrivati a fare due puntate a settimana di reality. Una volta quello spazio era dedicato alle fiction Mediaset storiche. A un certo punto la rete ha capito che il pubblico voleva quel genere di contenuti. Noi che facciamo intrattenimento dobbiamo dare al pubblico quello che vuole. Se ci pensi, la storia mia e di Delia non poteva essere la sceneggiatura di una serie tv? Però gliel’abbiamo data in un’altra forma e in un altro contenitore.