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Festival di Sanremo 2022

La Rappresentante di Lista: “Facciamo ballare Sanremo cantando la fine del mondo”

La Rappresentante di Lista, il duo formato da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, racconta a Fanpage.it la genesi di “Ciao ciao” la canzone in gara al Festival di Sanremo 2022. Un brano costruito in maniera diversa dal solito: “Siamo sicuri che il significato arrivi, anche se in un secondo momento”.
A cura di Francesco Raiola
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È la terza volta a Sanremo per La Rappresentate di Lista, il duo formato da Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi, dopo la partecipazione in gara lo scorso anno e nella serata cover nel 2020. Alla 72esima edizione del Festival, i due artisti propongono un brano che si discosta completamente da quello che abbiamo ascoltato in precedenza, dal titolo "Ciao ciao" e in questa intervista a Fanpage.it raccontano la genesi della canzone, che risponde alla necessità di modificare anche il loro modo di fare musica. Quanto al messaggio che hanno voluto veicolare con questo brano dichiarano: "Siamo sicuri che arriverà, anche se non nell'immediato".

Come nasce la canzone?

Dario: Avevamo voglia da tempo di fare una session con la band,  per cambiare un po le dinamiche di scrittura, ci siamo trovati in una sala prove e molto semplicemente ci siamo messi a scrivere. Una sera, prima del terzo giorno, parlando con Veronica sui testi, perché fino al secondo giorno suonavamo tanto, ma Veronica non aveva trovato ancora lo spazio per scrivere, per inserirsi con la voce, e fondamentalmente parlando del tema della canzone ci siamo detti: perché non parlare della fine del mondo? Tra l'altro erano i giorni della cop26 a Milano, e stavamo parallelamente preparando uno spettacolo al teatro Gerolamo e avevamo chiesto agli attivisti di Trade for Future di partecipare, insomma mettendo insieme tutti questi pezzettini del puzzle abbiamo detto: parleremo della fine del mondo.

Agganciandola quindi al tema del vostro romanzo…

Dario: Proviamo a fare un racconto partendo un po' dalle suggestioni del libro e dalle suggestioni che avevamo ricevuto nelle manifestazioni, quindi l'idea di questa terra sfinita, l'ecocidio, proviamo a raccontarlo in maniera irriverente ed effettivamente Veronica ha aperto il suo quaderno magico dove tiene tutti i suoi testi e ha buttato giù questa canzone, è nata veramente in due ore. La cosa interessante è che quando scrivi con la band, cosa che finora non avevamo mai fatto, già c'è il groove, al contrario di quando scrivi chitarra e voce o piano e voce, dove magari poi la parte ritmica è qualcosa che inserisci in un secondo momento, lì invece da subito il pezzo era molto tirato, con questo groove di basso e batteria, molto simile a come è adesso.

Arriverà secondo voi il messaggio reale della canzone?

Veronica: È una giusta domanda, ovviamente, perché alle volte passa solo la musica e ti dimentichi totalmente che stiamo parlando della fine del mondo. Secondo me il messaggio arriva, faremo in modo di farlo arrivare dalle interviste, anche attraverso il modo di portarlo sul palcoscenico, di rappresentarlo. È qualcosa che da sempre facciamo, la stratificazione e quindi c'è un livello, che è quello superficiale, non perché più banale ma perché è più immediato, dove ti arriva la canzone e ti colpisce e ti dici: non so bene per cosa mi ha colpito, magari sì è il ritmo ma forse c'è qualcosina che si è insinuato e poi a poco a poco riascoltandola si scoprono vari livelli di significato. È proprio la potenza della musica: una canzone ti arriva emotivamente poi a poco a poco scopri che magari era stata scritta per un fatto di cronaca, è capitato nella storia che succedesse così, quindi va bene anche se non arriva immediatamente.

Altra cosa che vi caratterizza è la questione del corpo, e lo si vede anche nelle coreografie…

Dario: Come lasciarsi sfuggire la possibilità di esprimersi con tutti noi stessi sul palco dell'Ariston? Abbiamo fatto tante prove, portiamo con noi due dei musicisti della band Errico Luchi ed Enrico Lucchesi e sì i nostri corpi sono messi lì pronti ad esplodere.

Visto che portate amici, anche molto corporali, penso a Marco a Cosmo, la stessa Margherita, anche lì la scelta della cover e di portare loro rientra proprio in un progetto immagino, no? Che è quello vostro anche sanremese

Veronica: Riguardo al pezzo "Be my baby" è stata una scelta veramente di pancia che è arrivata quasi subito, dal momento in cui abbiamo scoperto che potevamo portare i brani internazionali ho detto: Dario, questa assolutamente è la canzone della mia infanzia, della mia adolescenza, per me è un pezzo incredibile della storia della musica.

Dario: Quando fai una cover a Sanremo e in generale quando nel tuo repertorio inserisci una cover, a me è capitato con la Luna Bussò, con Risalendo di Cristina Donà, una delle cose belle che puoi fare anche per evitare il rischio karaoke è quella di esprimere anche il tuo modo di produrre, di arrangiare e su Be my baby ci siamo davvero divertiti, finito l'arrangiamento quando abbiamo pensato alla produzione e a chi poteva essere con noi sul palco abbiamo subito capito che Cosmo era la persona giusta.

Quindi l'avete rimodernata?

Veronica: Dal punto di vista musicale l'abbiamo fatta atterrare nel 2022, quindi anche per questo Cosmo era la scelta giusta. Dall'altro lato, però, volevamo che la melodia fosse comunque originale, perché il brano deve essere riconoscibile. È talmente bello che non potevamo perdere l'occasione di metterlo effettivamente in scena, quindi serviva secondo noi, ricreare proprio l'atmosfera della Ronettes e servivano delle cantanti d'eccezione (Margherita Vicario e Ginevra ndr.)

Dario: È stato anche un modo per noi di portare sul palco dell'Ariston una buona compagine di cosiddetta musica indipendente o comunque di artisti che stimiamo, che abbiamo incontrato in alcuni tour, e apprezziamo anche musicalmente, penso all'ultimo disco di Cosmo ed è una roba incredibile.

Avete mai ascoltato "Ciao ciao" di Maria Nazionale?

Dario: Certo, l'altra volta mentre facevamo promozione, c'era un gioco stupido a un certo punto bisognava estrarre delle carte da gioco per fare una sorta di tarocchi, però con i cantanti di Sanremo e a me è uscito Albano e a te che è uscito Vera?

Veronica: Nino D'Angelo

Dario: Quindi siamo stati tutto il giorno ad ascoltare i pezzi di Sanremo con Nino D'Angelo e Maria Nazionale di cui sono grande fan, ma in Sicilia devi sapere che la musica napoletana è la seconda musica popolare che si ascolta quindi, a Ballarò, dove vivo, si ascolta solo musica napoletana e di conseguenza anche Maria Nazionale. Il mio pezzo preferito è Ragione e Sentimento.

E poi come sapete l'altro giorno Donatella Rettore fa il tifo per voi, penso che non possa che farvi piacere.

Veronica: Sì, ci è arrivata questa voce, ma poi ce lo diciamo anche, l'abbiamo incontrata quando siamo andati a fare le prove e poi ci scriviamo perché siamo rimaste in contatto e ci vogliamo molto bene, quindi per noi è veramente bellissimo quando ci fa arrivare tutto il suo amore.

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