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Speranza: “Contro Salvini le parole non bastano più. Lo denuncio per istigazione all’odio”

Roberto Speranza ha annunciato l’iniziativa di LeU, che intende denunciare formalmente il vicepremier Matteo Salvini per le sue parole contro i rom: “Il ministro degli Interni dovrebbe garantire la sicurezza di tutti. Ma nelle sue affermazioni c’è un elemento di razzismo innegabile, che è contro la legge Mancino e contro la Costituzione”.
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A cura di Annalisa Cangemi
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"Salvini questa volta ha esagerato, ormai le parole non bastano più. Ci siamo indignati in tanti, ma è il momento di passare ai fatti". Roberto Speranza (Leu), contattato da Fanpage.it, ha deciso di denunciare il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ieri ha annunciato di voler schedare i rom. Secondo il deputato ci sarebbero gli estremi per il reato di istigazione all'odio razziale. Il deputato ci spiega perché ha deciso di intraprendere quest'iniziativa: "Salvini insiste anche oggi con il censimento dei Rom. Per questo ho deciso di denunciare il ministro ai sensi della legge Mancino 654/75. Il vicepremier ieri sembrava aver corretto il tiro, e invece oggi è tornato sulla questione. Ora basta".

In queste ore LeU sta scrivendo il testo per sporgere la denuncia, che verrà di depositata a breve. "Il ministro degli Interni dovrebbe garantire la sicurezza di tutti. Ma nelle sue affermazioni c'è un elemento di razzismo innegabile, che è contro la legge Mancino e contro la Costituzione".

La polemica è scoppiata ieri, quando il titolare del Viminale ha dichiarato: "Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Roberto Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos. Ora è necessaria una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti sono", spiegando gli irregolari andranno espulsi ma che "purtroppo quelli italiani ce li dobbiamo tenere". Poco dopo è arrivata la presa di distanza del ministro Luigi Di Maio, che non ha condiviso l'iniziativa. In serata lo stesso Salvini aveva fatto retromarcia: "Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei". 

Dopo il ping pong di ieri Salvini è ritornato sulla questione, intenzionato ad andare fino in fondo. E lo ha annucnitao con un tweet, in cui ha scritto: "Censimento dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è razzismo. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza". Ricevendo poi la dura reazione anche da parte dell'Ue, che attraverso il portavoce della Commissione europea Alexander Winterstein ha criticato le parole del ministro: "Non si può espellere un cittadino comunitario sulla base della sua etnia. È super chiaro che non è legale". 

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