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Sospettati di abusi, in 8 si suicidano per vergogna: sotto accusa i cacciatori di pedofili

“Questi gruppi devono essere più consapevoli delle conseguenze della diffusione online di tali filmati” ha dichiarato la figlia di uno degli otto uomini che si sono suicidati nel Regno unito dopo essere apparsi nei video dei cacciatori di pedofili che si fingono minorenni online per smascherare adulti in cerca di ragazzini. “Potrebbe essere stata l’unica occasione dove ha fatto qualcosa di stupido mandando messaggi a una minorenne ma non lo sapremo mai perché non appena si è tolto la vita il caso è stato chiuso” ha concluso la donna.
A cura di A. P.
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Sono almeno otto gli uomini che si sono uccisi nel Regno Unito dopo essere stati etichettati come molestatori di minori dai cosiddetti "cacciatori di pedofili" ed esposti alla gogna mediatica online anche se contro di loro spesso non era stata presentata nessuna denuncia. È quanto ha scoperto una inchiesta del programma Victoria Derbyshire della BBC raccogliendo le testimonianze di alcuni familiari di queste persone che non hanno retto alla pressione e si sono tolti la vita. Tra queste anche quella di Lesley  Duff, figlia di Michael che si è ucciso dopo che il suo video e il suo volto erano finiti online ad opera del gruppo dei "Cacciatori". "Quando l'ho scoperto io non gli ho più parlato, dopo due giorni si è ucciso ma mi son rimasti tanti dubbi a cui più nessuno può dare una risposta. Mio padre era davvero un pedofilo?" si è chiesta la donna.

"Potrebbe essere stata l'unica occasione dove ha fatto qualcosa di stupido. Potrebbe non aver commesso alcun crimine ma non lo sappiamo e non lo sapremo perché non appena si è tolto la vita il caso è stato chiuso", ha ricordato la donna. Lesley ha spiegato di essere stata costretta a seppellire il padre  a centinaia di chilometri di distanza e senza un funerale per i timori che si sarebbero presentati i "cacciatori" e che dopo essere stata identificata come la figlia è stata vittima di continue minacce di stupro online.

Lesley ,che non aveva mai sospettato del padre, ha scoperto che l'uomo aveva inviato messaggi espliciti a una quindicenne quando un amico l'aveva avvertita di un video che circolava sui social media. Era uno dei tanti video diffusi dai cacciatori di pedofili che si fingono minorenni online per smascherare adulti in cerca di ragazzini. Secondo la donna, questi gruppi devono essere più consapevoli delle conseguenze della diffusione online di tali filmati che distruggono famiglie e ostacolano la giustizia e la ricerca della verità. I "cacciatori" dal loro canto difendono le loro azioni, sostenendo di svolgere un servizio pubblico che contribuisce a consegnare i criminali alla giustizia e smascherare i pedofili nelle comunità in cui vivono

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