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Sondaggi elettorali, la Lega perde consensi e scende sotto il 30%. In calo anche il M5S

Secondo l’Istituto Ikè va giù il Movimento Cinque Stelle: il partito di Luigi Di Maio è dato al 25,9% ben sette punti sotto i risultati del 4 marzo. Scende ancora anche il Pd, che passa dal 17,9 al 17,5%. Migliora invece la prestazione di Forza Italia e Fratelli d’Italia, che rispettivamente raccolgono il 9,4% e il 4,2%.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il sondaggio commissionato all'Istituto Ikè dall'Huffington Post evidenzia un dato inedito: per la prima volta da settembre la Lega è sotto il 30%. Lo spiega il direttore dell'istituto Roberto Weber: "A due settimane di distanza dalla nostra ultima rilevazione, il rallentamento nei consensi raccolti da M5S e da Lega si fa più sensibile. Il bilancio resta molto positivo per la Lega, che tuttavia per la prima volta dal settembre scorso scende di pochissimo sotto il 30% mostrando – per ora – di essere uscita dal trend di crescita". Non sembra insomma un momento roseo per Matteo Salvini, come quello in cui il Carroccio raddoppiò i suoi consensi ottenuti alle elezioni del 4 marzo. Ma non parliamo ancora di un calo importante: rispetto a due settimane fa il partito del ministro degli Interni ha perso lo 0,9%, attestandosi al 29, 7%.

In ogni caso la Lega resta il primo partito, seguito dal Movimento Cinque Stelle. Secondo le rilevazioni Ikè, i pentastellati al momento sono sotto di sette punti rispetto al risultato ottenuto per la scorsa tornata elettorale: al momento sono dati al 25,9%. Le percentuali migliori per i grillini sono state segnalate ad aprile, quando li avrebbero votati il 34% degli italiani, e a inizio ottobre, quando superarono il 28%. Sicuramente i pentastellati risentono delle concessioni fatte all'alleato di governo con il decreto Sicurezza e Immigrazione. L'elettorato sembra punire lo scollamento del vertice dalla base. Su troppe battaglie il M5S ha ceduto il passo ai leghisti. Basti pensare alle Grandi Opere, alla Tav e alla Tap in primis, ma anche sul Muos in Sicilia. Mentre quella che il vicepremier Luigi Di Maio ha sventolato come una vittoria, la riforma della prescrizione, entrerà in vigore solo nel 2020. Troppo poco perché i cittadini possano credere alla narrazione di due alleati paritetici che alla fine riescono a mettersi d'accordo.

Per quanto riguarda le opposizioni assistiamo a un ulteriore calo di consensi per il Partito Democratico, che scende al 17,5% dal 17,9%, mentre migliora il gradimento per Liberi e Uguali, che sfiora il 3%. Il centrodestra non sta a guardare: Forza Italia guadagna l'1,3%, facendo registrare il 9,4%, mentre Fratelli d'Italia sale al 4,2% con un +0,9.

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