91 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Senato, ultime ore per approvare il Decreto Dignità: domani atteso il via libera definitivo

Il testo del decreto legge non ha subito correzioni in commissione rispetto a quello licenziato dalla Camera, ed è arrivato in Aula senza mandato al relatore. L’assemblea dovrà esaminare i circa 700 emendamenti ripresentati per l’Aula dalle opposizioni. Il via libera definitivo è atteso entro domani, o al massimo mercoledì mattina.
A cura di Annalisa Cangemi
91 CONDIVISIONI
Immagine

Ultime 24 ore di lavoro per l'Aula di Palazzo Madama, che domani chiuderà i battenti per la pausa estiva, che durerà 35 giorni. L'Assemblea, dopo la bocciatura delle questioni pregiudiziali all'esame del decreto dignità presentate da Pd e Forza Italia, è passata ora alla discussione generale sul Decreto Dignità, già approvato in prima lettura dalla Camera. Il testo del decreto legge non ha subito correzioni in commissione rispetto a quello licenziato da Montecitorio ed è arrivato in Aula senza mandato al relatore, perché le commissioni non hanno avuto il tempo di esaminare tutti gli emendamenti. L'assemblea dovrà ora esaminare i circa 700 emendamenti ripresentati per l'Aula dalle opposizioni.

Dopo l'approvazione del Decreto Milleproroghe, avvenuta oggi pomeriggio, a Palazzo Madama si lavora a ritmi serrati per arrivare domani (o al massimo mercoledì mattina) al sì definitivo del Decreto Dignità, per il quale la finestra dei 60 giorni per la trasformazione in legge, scadranno l'11 settembre. Questa mattina il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha ribadito che il decreto otterrà l'ok senza la fiducia: "Credo non ci dovrebbe essere la fiducia e non ci sarà". E poi ha aggiunto: "Ci abbiamo messo tre giorni, 250 emendamenti, ma è stata una discussione franca nella quale siamo arrivati ad approvarlo senza fiducia, come avevo detto".

I mattinata i lavori delle commissioni Finanze e Lavoro del Senato sono stati interrotti senza avere finito il vaglio degli emendamenti a causa, spiegano nella maggioranza, dell'ostruzionismo delle opposizioni. In commissione, ha spiegato il presidente della Commissione Finanze Alberto Bagnai, "più volte è stato rivendicato in modo civile, pacato e costruttivo da parte delle forze di opposizione il ricorso a quegli strumenti che il regolamento consente anche a fini che sono stati dichiarati ostruzionistici, ma sempre estremamente rispettoso dei lavori della commissione" e che "ha permesso di andare a fondo nell'analisi del provvedimento".

Di Maio: "Non risolve tutti i problemi ma è giusto"

Al termine della discussione generale sul decreto dignità in Aula al Senato è intervenuto il vicepremier Luigi Di Maio: "Noi nella Legge di Bilancio vogliamo dare maggiori agevolazioni agli imprenditori sul contratto a tempo indeterminato, abbassando il costo del lavoro e facendo di quello il contratto normale, la normalità". Il ministro ha specificato che per questo motivo il periodo transitorio che non fa scattare le nuove norme sui contratti a termine in corso è stato fissato al 31 ottobre.

"Questo decreto legge, secondo noi, è giusto, perché interviene su 4 emergenze: il precariato, il gioco d'azzardo, le delocalizzazioni e la burocrazia. Non è uno strumento che risolve tutti i problemi, ma comincia ad affrontarli in controtendenza rispetto al passato", ha sottolineato.

"E' giunto il momento di non inseguire più il ‘dio mercato' ma di cominciare di nuovo a mettere al centro la persona e le sue esigenze", ha concluso.

91 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views