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Scrive “tagliamo la gola a Boldrini e Saviano” su Twitter, l’ex presidente della Camera lo querela

Un odontotecnico torinese ha minacciato Laura Boldrini e Roberto Saviano e ha rimediato una denuncia: “Da leone da tastiera a coniglio in fuga. Il signore che minaccia di tagliare la gola a me e a Saviano fa l’odontotecnico, vota e sostiene Matteo Salvini, condivide con lui idee, valori e modalità di espressione, aggressive e violente. Ma c’è un’altra cosa ancora che li accomuna: quando si trovano di fronte alle loro responsabilità tendono a scappare”.
A cura di Charlotte Matteini
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Un tweet di insulti e minacce, come tanti se ne vedono in giro per il Web, ma questa volta l'odontotecnico che l'ha postato andrà incontro a parecchi guai. "Tagliamo la gola a Boldrini e Saviano", aveva scritto lo scorso weekend il torinese, per "criticare" le posizioni dell'ex presidente della Camera e dello scritto napoletano. Il tweet, però, è stato notato da Laura Boldrini che l'ha immediatamente rilanciato commentando "ecco le risorse salvianiane" e annunciando la querela contro l'utente. Scatenatasi la bagarre, l'odontotecnico autore delle minacce ha chiesto scusa e sostenuto che era solo uno sfogo, che "è stata un'arrabbiatura momentanea", decidendo di rimuovere immediatamente il proprio profilo Twitter. "La Boldrini ha rotto le scatole, però questa volta mi è scappata la mano”, ha spiegato, promettendo che non si iscriverà mai più a Twitter. “Magari quella mi ha già querelato”, ha proseguito il torinese.

Il tweet dell'odontotecnico è diventato virale nel giro di pochissimo tempo e molti sostenitori dell'ex presidente della Camera l'hanno rilanciato corredandolo con messaggi di sostegno a Laura Boldrini. Questo però è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi di insulti e minacce sui social ai danni dell'ex presidente della Camera, da sempre in prima linea contro l'hate speech sul web: in passato Boldrini, infatti, ha più volte rilanciato gli screenshot e i tweet di odio per "punire" gli utenti che la insultavano e in molti casi ha anche ottenuto scuse pubbliche da parte degli autori ma ha anche portato questi utenti a essere sanzionati per questi comportamenti. Ad esempio, è il caso dell'agente della polizia stradale che aveva filmato un migrante in bicicletta in autostrada e l'aveva definito una "risorsa boldriniana", insultando a più riprese l'uomo e l'allora presidente della Camera. L'agente è poi stato sospeso per due mesi.

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