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Sciopero generale, Cgil e Uil in piazza: tensione a Milano e Torino

Oggi 12 dicembre lo sciopero generale di otto ore indetto da Cgil e Uil contro il Jobs Act e la Legge di Stabilità. Lo sciopero riguarda tutti i settori, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli uffici pubblici. I sindacati: “70% di adesione”. Scontri a Milano e Torino.
A cura di Susanna Picone
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Ore 12.55 – Si segnalano scontri tra polizia e manifestanti davanti alla stazione Centrale di Milano. Violente cariche anche a Torino. Ripetuti scontri si stanno verificando dalle 12.30 circa davanti alla sede di Regione Lombardia in piazza Duca d'Aosta. Dopo che alcuni studenti vestiti da Babbo Natale hanno lanciato dei pacchi sulla scalinata del palazzo e altri hanno scavalcato il cancello, sono intervenuti poliziotti e carabinieri in assetto anti sommossa, che li hanno caricati cercando di disperderli. Gli studenti, alcuni con in testa caschi e scudi di polistirolo, hanno lanciato petardi, uova, bottiglie, sassi e altri oggetti. Polizia e carabinieri hanno continuato a caricare per disperderli, a colpi di manganello e hanno lanciato a mano diversi lacrimogeni. Al momento non si registrano contusi. La situazione nella zona rimane caotica, con gli studenti che hanno ripreso a marciare intorno a via Pirelli nonostante l'aria irrespirabile per via dei gas lacrimogeni. Scontri tra polizia e autonomi in corso Regina Margherita, a Torino, all'altezza del Rondò della Forca. I dimostranti, che si erano staccati dal corteo dei sindacati, hanno tentato di proseguire lungo il corso forzando il blocco delle forze dell'ordine, che hanno risposto con una carica di alleggerimento. Fermati alcuni manifestanti.

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Ore 12.30 – Intervenendo da Torino nel giorno dello sciopero generale, il segretario della Cgil Susanna Camusso ha accusato il governo di non guardare al futuro in un Paese che sta scivolando sempre di più verso la povertà. “Vogliamo – ha detto – che si finanzino solo le imprese che fanno nuove assunzioni e che le risorse vengano usate per investire, aprire cantieri, creare lavoro”. “Vorrei che le promesse diventassero realtà: ma fateci vedere cosa state scrivendo nei decreti attuativi della riforma del lavoro”, così dal palco. E ancora: “Non trovo nulla di moderno in una condizione in cui i lavoratori sono sempre ricattabili”. “Ma cosa hanno fatto i lavoratori a questo governo?”, ha chiesto con rabbia la leader della Cgil che ha “sfidato” il premier: “Se il messaggio di Renzi è ‘tiriamo dritto' sappia che sappiamo tirare dritto anche noi. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati”.

Ore 12 – I sindacati Cgil e Uil parlano di un’adesione del 70 per cento e di “piazze affollatissime”. Sullo sciopero è intervenuto anche Giorgio Napolitano: “Lo sciopero generale proclamato per oggi è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo”, così il Capo dello Stato parlando con i giornalisti a Torino. “È bene che ci sia rispetto reciproco” tra le prerogative di governo e sindacati e che “non si vada a una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”. Il premier Matteo Renzi, intanto, dal Forum economico di Istanbul, torna a ribadire: “I politici devono avere il coraggio di fare le riforme, soprattutto in Italia dove è necessario cambiare”.

Palloncini di protesta contro Renzi
Palloncini di protesta contro Renzi

Ore 10.50 – In concomitanza con lo sciopero generale previsti almeno una cinquantina tra cortei e azioni di protesta degli studenti di Rete della Conoscenza, Udu e studenti medi, uniti sotto il coordinamento #Noninmionome. Alcune iniziative – ricordano in diversi comunicati – sono partite già ieri sera. Previsti, fra l'altro, un blitz davanti a Palazzo Chigi, ed eventi davanti al Ministero dell'Economia a Roma e in altre città. In alcune città – riferisce una nota – studenti travestiti da Babbo Natale sono entrati in bar, negozi e luoghi di lavoro recando simbolici “pacchi” natalizi riferiti al Jobs Act.

Ore 10.15 –  Partito il corteo a Torino, palloncini con Renzi "Pinocchio" a Roma – “Buongiorno e buon sciopero a tutte e tutti #CosiNonVa”: con un tweet questa mattina Susanna Camusso ha dato ufficialmente il via alla giornata di sciopero generale proclamata per chiedere “a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova e buona occupazione”. L'hashtag scelto per seguire, e intervenire, sui social media sono #12dic e #CosiNonVa. È partito intorno alle 10 da piazza Vittorio a Torino il corteo organizzato da Cgil e Uil: alla manifestazione partecipano migliaia di lavoratori provenienti da tutto il Piemonte. Oltre 200 i pullman che hanno raggiunto Torino. “Il governo ha fatto una scelta che era con tutta evidenza sbagliata e lesiva del diritto di sciopero e giustamente è tornato all'applicazione delle regole”, ha detto Camusso sulla revoca della precettazione dei ferrovieri. “È una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure se scegliere di discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo, continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavoro in questo Paese”, così ancora al corteo di Torino. “Abbiamo dinanzi a noi un tempo della discussione della legge di stabilità in cui ci sono cose importanti, a partire dalle risorse per gli ammortizzatori sociali, ai patronati, alle scelte sul lavoro pubblico e la conferma dei precari oltre al tema delle province fino alla stesura dei decreti che applicano la riforma del lavoro”, ha concluso Camusso. “Oggi fermiamo l'Italia per farla ripartire nella direzione giusta”, così invece da Roma il leader Uil, Carmelo Barbagallo. Nella capitale tamburi, fischi, palloncini con un Renzi Pinocchio e musica scandiscono lo stop di otto ore di tutti i lavoratori pubblici e privati. “Ci sono ancora margini per rimediare; i decreti attuativi del Jobs act devono essere ancora emanati e la legge di stabilità ancora approvata”, ha spiegato aggiungendo: “Se si metterà mano ai 150 miliardi di evasione fiscale, ai 27 miliardi di costi della politica e alla riforma fiscale si potrà rilanciare l'economia”.

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È il giorno dello sciopero generale nazionale indetto Cgil e Uil contro il Jobs Act e la Legge di Stabilità. Si sciopera, con lo slogan “Così non va”, per otto ore e la protesta riguarda tutti i settori, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli uffici pubblici. Sono oltre 50 le manifestazioni organizzate da Cgil e Uil in tutta Italia per questo venerdì di sciopero: 54 per la precisione tra cui 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. A Roma un corteo partirà da piazza dell’Esquilino per arrivare a piazza Santi Apostoli: prevista la presenza nella capitale del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Al corteo di Torino che parte da piazza Vittorio per piazza San Carlo partecipa, invece, la leader della Cgil, Susanna Camusso. Dopo una giornata di polemiche revocata nella serata di ieri dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi la precettazione dei ferrovieri, con la mediazione anche di Renzi: “Rispetto i sindacati ma cambiamo il Paese anche per loro”, ha detto ieri il premier dalla Turchia.

Sciopero treni, bus, metro e tram: la modalità della protesta città per città

Per lo sciopero generale del 12 dicembre incroceranno le braccia i lavoratori pubblici e privati. Nel trasporto ferroviario lo stop va dalle 9 alle 16 per il personale viaggiante e addetto alla circolazione; mentre il personale addetto alle attività di ristorazione e pulizia, nonché quello delle imprese ferroviarie merci private lo sciopero resta di 8 ore, fino alle 17. Nel trasporto pubblico locale, le fasce orarie variano da città a città, nel rispetto delle fasce di garanzia. A Milano si sciopera dalle 19 alle 24; a Roma dalle 9 alle 17; a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20; a Genova dalle 9.30 alle 17; a Venezia dalle 8.30 alle 16.30; a Bologna dalle 8.30 alle 16.30; a Perugia dalle 16 alle 24; a Napoli dalle 9 alle 17; a Bari da inizio servizio alle 6:30 e dalle 8:30 alle 12.30; a Cagliari dalle 9.30 alle 17.30; a Palermo dalle 9.30 alle 17.30.

Sciopero aerei, pubblica amministrazione e scuola

Nel trasporto aereo lo sciopero inizia alle 10 e termina alle 18, per il personale navigante delle compagnie e gli addetti alle attività operative degli aeroporti, compresi i controllori di volo. Nelle autostrade, secondo modalità locali, si fermeranno per 8 ore il personale dei caselli, gli addetti alla manutenzione e viabilità. Si fermano per otto ore anche le attività nei porti. Nei settori afferenti al pubblico impiego sciopera l'intera giornata chi offre servizi 24 ore su 24, come la sanità, organizzata su tre turni; mentre sciopera per turno di lavoro chi fa front office o chi fa orari d'ufficio. A scuola sia per il personale docente/educativo, che per dirigenti scolastici e presidi incaricati lo sciopero riguarda l'intera giornata lavorativa.

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