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Sanità campana, i tempi di attesa lunghissimi e le raccomandazioni di Paolo Iannelli

Sull’arresto di ieri del primario di ortopedia dell’ospedale Cardarelli di Napoli emergono altri dettagli che evidenziano il “sistema” utilizzato da Iannelli per trasferire i pazienti in una struttura privata della sua famiglia. In ospedale si trovava il posto letto per i raccomandanti mentre per gli altri i tempi di attesa risultavano lunghissimi.
A cura di Susanna Picone
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Sull’arresto di ieri del primario di ortopedia dell’ospedale Cardarelli di Napoli emergono altri dettagli che evidenziano il “sistema” utilizzato da Iannelli per trasferire i pazienti in una struttura privata della sua famiglia. Si trovava il posto letto per i raccomandanti mentre per gli altri i tempi di attesa risultavano lunghissimi.

In seguito all’arresto di ieri del primario di ortopedia del Cardarelli Paolo Iannelli, emergono nuovi dettagli che descrivono lo scandalo della sanità campana. Su Paolo Iannelli e sugli altri indagati nella vicenda pende l’accusa di aver spinto presso la casa di cura privata “Villa del Sole” (di proprietà dello stesso primario dell’ospedale) alcuni pazienti che attendevano le cure ospedaliere. I tempi di attesa lunghissimi e la necessità di interventi urgenti avrebbero convinto numerosi pazienti a scegliere la struttura privata. Insomma, pagavi diverse migliaia di euro per una assistenza privata e ricevevi velocemente le cure necessarie.

Un sistema di pagamenti e anche di raccomandazioni per scalare le liste d’attesa e l’esodo di coloro che non potevano aspettare troppo tempo. Secondo il gip, infatti, le lunghissime liste d’attesa erano create ad hoc per far chiedere ai pazienti le dimissioni dal Cardarelli per poi lasciarsi operare a pagamento. Alcune conversazioni riportate da Repubblica.it tra Paolo Iannelli e il medico Mario Chiantera del 26 ottobre del 2010 mostrano anche l’abitudine di Iannelli di trovare il modo per assegnare un posto letto ad una persona amica a discapito di un paziente già in ospedale: “Cacciane una, ho un’amica da operare”, dimostrazione per i magistrati che il sistema di liste d’attesa e raccomandazioni era del tutto gestito a piacimento del medico.

Tempi di attesa lunghi creati appositamente – Conversazioni che fanno risalire a pazienti (raccomandati) che nel giro di tre giorni sono stati operati e dimessi ed altri che invece “devono aspettare almeno 15 giorni”. Secondo i pm le conversazioni che chiarivano i lunghi tempi di attesa sono state anche confutate dalla caposala che ha evidenziato come invece fosse possibile, in quegli stessi giorni, preparare in poche ore un intervento.

Chi è Paolo Iannelli – Il primario di ortopedia del Cardarelli arrestato ieri appartiene a una delle famiglie di medici più note di Napoli. Figlio di Eugenio, un caposcuola dell’ortopedia morto nel 2005, e fratello di Gabriele, anch’egli un medico attualmente agli arresti domiciliari. La “Villa del Sole”, di proprietà della famiglia, fu fondata dal nonno di Paolo.

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