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Russiagate, ex capo della campagna elettorale di Trump si consegna all’Fbi: accusato di cospirazione

Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Trump, si è consegnato all’Fbi insieme al suo collaboratore Rick Gates. A suo carico 12 accuse, tra cui la frode fiscale, il riciclaggio e anche la cospirazione contro gli Stati Uniti.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex capo della campagna elettorale che ha portato al trionfo di Donald Trump e alla sua elezione a presidente degli Stati Uniti si è consegnato all’Fbi. Paul Manafort, insieme al suo collaboratore Rick Gates, è accusato di dodici reati in relazione all’inchiesta Russiagate, tra cui la frode fiscale, il riciclaggio e anche la cospirazione contro gli Stati Uniti. Manafort era stato assunto da Trump a marzo come consigliere per la gestione della Convention. A giugno era poi diventato il manager della campagna elettorale al posto di Corey Lewandowski. Si era poi dovuto dimettere ad agosto, quando venne fuori che avrebbe ricevuto alcuni milioni di dollari per il lavoro svolto a favore di politici ucraini legati alla Russia. Al suo posto era subentrato Steve Bannon.

Secondo la Casa Bianca, comunque, i capi di accusa non riguardano il presidente Trump né le attività strettamente legate alla campagna elettorale. Il procuratore speciale Robert Mueller ha incriminato Manafort con dodici capi d’accusa riguardanti i soldi ricevuti dall’Ucraina e transitati su conti bancari a Cipro. Secondo l’accusa Manafort avrebbe riciclato “più di 18 milioni di dollari” poi utilizzati per “comprare beni, proprietà e servizi” all’interno degli Stati Uniti.

Il presidente degli Stati Uniti Trump su Twitter ha scritto che “i fatti per cui è accusato Manafort risalgono a un periodo precedente al suo ruolo nella mia campagna elettorale. Non c’è nessuna collusione”, afferma. Secondo quanto riportato da alcuni media statunitensi, l’ex capo della campagna elettorale di Trump, però, avrebbe anche partecipato ad un incontro con personaggi legati alla Russia che avevano promesso di riferire informazioni compromettenti sulla candidata del Partito Democratico Hillary Clinton. E le accuse a carico di Manafort arrivano fino al 2017, smentendo quindi quando affermato da Trump. Inoltre, George Papadopolous, ex collaboratore volontario della campagna di Trump, si è dichiarato colpevole per le false dichiarazioni rese all’Fbi nell’ambito della stessa indagine sul Russiagate.

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