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Violentata e derubata da 3 uomini: si indaga su movente, aveva appuntamento con uno degli stupratori

Tre uomini hanno derubato, picchiato e violentato una 48enne ad Acilia. Domenica notte si sono introdotti nella sua abitazione, dopo che uno di loro aveva concordato un rapporto sessuale a pagamento con la vittima. I tre sono in carcere, accusati di rapina a mano armata, violenza sessuale di gruppo, lesioni personali e porto abusivo di armi.
A cura di Luca Ferrero
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Picchiata, minacciata con una pistola, rapinata e violentata da tre uomini nella notte. È successo ad Acilia domenica scorsa. La vittima, una donna di 48 anni di origine peruviana, era da sola nell'appartamento che condivide con il coinquilino. Secondo le ultime ricostruzioni, non è stata svegliata dall'improvvisa irruzione della banda nella sua abitazione, ma aveva già fissato un appuntamento a pagamento con uno dei tre uomini. Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato le dichiarazioni della donna: "Ha aperto la porta per andare via, ma invece di lasciare casa, ha fatto entrare i suoi complici". Si indaga sul movente e le indagini dei carabinieri continuano, probabilmente gli aggressori sapevano già del denaro presente nell'abitazione e delle lunghe assenze del coinquilino.

L'irruzione della banda

A lanciare l'allarme è stato il coinquilino, quando rientrato a casa, ha trovato la compagna d'appartamento sotto choc, e ha ascoltato il racconto della vittima. "Uno di quei tre uomini lo avevo conosciuto in chat ed era venuto a casa mia" ha detto. La serata sembrava essersi conclusa, e invece la banda ha fatto irruzione all'interno dell'appartamento. La donna ha poi raccontato che dopo la violenza, i tre hanno messo a soqquadro l'abitazione, per prendere tutti i suoi contanti che teneva in casa, circa mille euro.

I tre in carcere in attesa dell'udienza di convalida

I tre uomini, un 46enne e due 30enni residenti nella zona dei Castelli Romani, presunti responsabili della violenza e della rapina, sono finiti in carcere a Regina Coeli e ad Avellino. I militari dell'Arma li hanno rintracciati grazie alla testimonianza della vittima e ad alcune immagini delle telecamere della zona che avrebbero parzialmente ripreso l'automobile utilizzata quella notte nella fuga. In casa avevano gli abiti indossati durante la violenza. Prove schiaccianti, secondo gli investigatori. A breve gli arrestati dovranno comparire davanti al giudice delle indagini preliminari per l'udienza di convalida.

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