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Violenta due ragazze a Trastevere: “Potrebbe commettere di nuovo azioni simili”

Tassista 34enne in carcere, accusato di violenza sessuale a due ragazze di 19 anni, secondo il gip si tratta di un’azione premeditata e consapevole.
A cura di Beatrice Tominic
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Avrebbe studiato il comportamento delle sue vittime prima di violentarle: questo è quanto ha sottolineato il gip che ha disposto il carcere nei confronti di un tassista di 34 anni che nella notte del 14 ottobre ha violentato due studentesse fuori dagli alloggi dell'università, a Trastevere. Prima avrebbe individuato le due vittime, poi le avrebbe seguite, fino alle violenze, avvenute proprio mentre una di loro si stava sentendo male.

"Le modalità mostrano un'accurata programmazione, favorita dalla conoscenza dei luoghi derivante dalla professione di tassista – scrive il magistrato – Sussiste il concreto e attuale pericolo che l’indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie", come riporta il Messaggero.

"Ha parcheggiato il taxi non distante dell’università americana – si legge ancora nell'ordinanza – Proprio in attesa dell’arrivo di qualche studentessa, non potendo spiegare la sua presenza in prossimità dell’istituto in piena notte". A stupire il gip è stata, infine, la consapevolezza con cui ha perpetrato la violenza nei confronti della seconda vittima mentre la prima stava e registrando un video e scattando foto.

Le violenze ai danni delle studentesse

Il 34enne è finito in carcere con l'accusa di violenza sessuale per aver abusato di due ragazze di 19 anni, studentesse dell'università statunitense. Le denunce da parte delle ragazze sono arrivate a pochi giorni di distanza l'una dall'altra: gli agenti del commissariato di Trastevere, coordinati dalla pm Daniela Cento, hanno subito iniziato ad indagare.

Le ragazze stavano rientrando nei propri alloggi dell'università, quando l'uomo ha approfittato del malore di una delle due per palpeggiarle con insistenza nelle parti intime e per abusare di loro, senza fermarsi neppure quando una delle due ha iniziato a scattargli delle foto e a riprenderlo in video. Sono proprio queste immagini, insieme a quelle registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona e a quelle postate sui social dall'indagato che l'hanno incastrato: a tutto questo, si aggiunge anche la testimonianza del vigilantes che ha sentito le ragazze urlate e che avrebbe visto il 34enne scappare.

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