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Donna e neonata morte a Villa Pamphili

Villa Pamphili, una testimone dell’aggressione al bar: “Kaufman gridava di non toccare sua figlia”

Kaufman, accusato di aver ucciso Anastasia Trofimova e la figlia Andromeda a Villa Pamphilj, è stato aggredito in un bar qualche giorno prima del duplice omicidio. “Era disteso in una pozza di sangue, lei era terrorizzata”. Il racconto a Fanpage.it di una testimone.
A cura di Gabriel Bernard
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L’uomo fermato in Grecia, la polizia a Villa Pamphilj e il volto della donna trovata morta.
L’uomo fermato in Grecia, la polizia a Villa Pamphilj e il volto della donna trovata morta.
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"Don't touch my baby"."Non toccare la mia bambina". Il volto sfigurato dall'ira, pieno di sangue. È questa l'immagine di Francis Kaufman, l'uomo ritenuto di essere il killer di Villa Pamphili, raccontata a Fanpage.it da Francesca Greco, il 3 giugno scorso si trovava all'interno dello Starbucks in piazza San Silvestro quando l'uomo è stato aggredito.

"È una scena che non riesco a togliermi dalla testa. Solo ieri ho capito che quel criminale ce l'avevo davanti agli occhi. E non riesco a non pensare a quella bambina e al suo vestitino rosa. Era così piccola. Se solo qualcuno fosse riuscito a fermarlo…"

Francesca era a Roma per una vacanza insieme alle amiche. "Volevamo passare qualche giorno nella Capitale e quel pomeriggio stavamo prendendo un caffè da Starbucks. A un certo punto abbiamo sentito una donna urlare". Si sono avvicinate per vedere se fosse successo qualcosa di grave o se a quella signora servisse un aiuto. "Davanti a noi c'era un uomo. Era svenuto, per terra, in  una pozza di sangue. Lei era spaventatissima".

Rexal Ford aka Francis Kaufman.
Rexal Ford aka Francis Kaufman.

Qualcuno iniziava a parlare di una rissa: un uomo, non ancora rintracciato dalle forze dell'ordine, avrebbe colpito Kaufman con un pugno, lasciandolo lì disteso nel locale.

Francesca e le sue amiche l'aggressione non l'hanno vista. "Sentivo che ne parlavano, ma non saprei dire di più. Io ricordo solo la donna terrorizzata. Aveva la bambina stretta tra le braccia. La piccola aveva quel vestitino fucsia che dopo ho visto sulle foto nei giornali e anche lei, Anastasia (Trofimova, ndr), corrispondeva a quelle immagini".

Anastasia Trofimova, in una foto scattata in uno degli ultimi avvistamenti lo scorso maggio.
Anastasia Trofimova, in una foto scattata in uno degli ultimi avvistamenti lo scorso maggio.

Kaufman si è ripreso, faceva fatica ad alzarsi ed è scivolato più volte sul suo sangue. Francesca non ha dubbi: "Era evidentemente ubriaco. Si muoveva con difficoltà, è caduto e si è imbrattato tutto. Dalla testa alla camicia".

Poi si è seduto accanto ad Anastasia e la figlia Andromeda, attorno a loro c'è chi voleva aiutare. Si è avvicinata alla bimba per assicurarsi che stesse bene. "Era diffidente e scontroso. Gridava di non toccare la piccola. I gestori del locale hanno provato a prenderla in attesa dell'arrivo dei soccorsi, ma lui si è opposto con veemenza. A pensarci ora c'è poi una cosa che mi ha colpita". Quale? "Lui la donna non la calcolava, lei non parlava mai.  Lo seguiva in silenzio. Poi quando lui ha deciso di andare via, ha preso la bimba tra le braccia".

Il gestore ha avvisato la polizia che si trova all'esterno, ma nessuno è intervenuto. Gli hanno risposto che erano impegnati con un altro servizio. E così Kaufman si è dileguato velocemente, portandosi dietro la donna e la figlia. Quel 3 giugno è stato l'ultimo giorno in cui la donna è stata avvistata prima del ritrovamento del corpo. Due giorni dopo, giovedì 5, l'uomo è stato fermato dai poliziotti. Era solo con la bambina. "Mia moglie mi ha lasciato", diceva. E poi, due giorni più tardi, il drammatico ritrovamento dei due corpi nel parco della capitale.

Rexal Ford con la piccola Andromeda.
Rexal Ford con la piccola Andromeda.
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