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Vendono vini falsi spacciati per Dop e Igp: sequestrati due stabilimenti alle porte di Roma

Due operazioni in provincia di Roma hanno posto sotto sequestro preventivo due stabilimenti per la produzione di vino falso, che veniva venduto come Dop o Igp.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Vini con false attestazioni, che venivano spacciati per origine ‘Dop' e ‘Igp' sono stati sequestrati, insieme agli stabilimenti che li producevano. A finire sotto alla lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine sono macchine operatrici, silos e vino, per un valore totale di milioni di euro. Due gli interventi, che si inseriscono nell'ambito delle operazioni a tutela della salute pubblica. I blitz coordinati dalla locale Procura della Repubblica di Tivoli sono avvenuti nel territorio della provincia di Roma, dove sono finiti sotto sequestro preventivo stabilimenti di prodotti vitivinicoli e quote sociali.

A partecipare alla prima operazione sono stati i carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità e l'’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi. Il sequestro preventivo dello stabilimento risultato clandestino è scatatto per le accuse di produzione e commercializzazione di prodotti vinosi sofisticati e alterati con aggiunta di acqua e zuccheri; vendita di vini comuni, etichettati fraudolentemente come ‘Dop' o ‘Igp' o con l’aggiunta di aromi naturali, senza corrispondenza tra la qualità del vino in etichetta e quella reale.

Vendevano vini con false denominazioni Dop e Igp ed aromi

La seconda operazione ha portato allo scoperto la vendita illegale di vini con false denominazioni di origine ‘Dop' e ‘Igp', che venivano messi a disposizione dei clienti con aromi di varia natura come ad esempio caramello, banana, moscato e cioccolato, con un fatturato annuo di circa 1milione700mila euro. L'operazione è stata condotta dall'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma che ha eseguito un secondo decreto di sequestro preventivo disposto dal giudice. I due soci e ed un altra persona ai vertici dell'azienda hanno ricevuto il divieto di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale e commerciale nel settore agroalimentare.

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