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Vaccino russo Sputnik V, il parere tecnico dello Spallanzani: “È efficace al 91,6%”

Il parere tecnico scientifico del team ‘Sperimentazioni Vaccini’ dello Spallanzani conferma l’efficacia del vaccino russo Sputnik V al “91,6 per cento”. Il vaccino prevede due dosi da inoculare a distanza di ventuno giorni. La somministrazione è destinata ai pazienti a partire dai diciotto anni.
A cura di Alessia Rabbai
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L'Istituto nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani ha dato esito positivo alla valutazione sulla somministrazione del vaccino russo Sputnik V contro il Covid, della Gamaleya research institute of epidemiology and microbiology. Il parere tecnico scientifico del team ‘Sperimentazioni Vaccini' dello Spallanzani, con primo firmatario il direttore Francesco Vaia, è arrivato nella serata di ieri, giovedì 18 febbraio, ai Ministeri della Salute e degli Esteri. Nel documento, pubblicato sulla rivista scientifica ‘The Lancet', si legge che "i dati disponibili depongono per un ottimo profilo di sicurezza a breve termine – e che – in termini di protezione dalla malattia sintomatica (superiore al 90%) e dalla malattia grave (100%) sono paragonabili ai due vaccini più efficaci attualmente disponibili e si sono dimostrati omogenei in tutte le fasce d’età". Contestualmente l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato ha chiesto ufficialmente in una lettera indirizzata al ministro della Salute, di autorizzare il farmaco attraverso l’Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, per implementare la campagna vaccinale nel Lazio, con l'obiettivo di ridurre i tempo delle somministrazioni alla popolazione.

Come viene somministrato il vaccino russo

Il vaccino russo Sputnik V, si basa su due vettori adenovirali, prevede due dosi da inoculare a distanza di ventuno giorni. La somministrazione è destinata ai pazienti a partire dai diciotto anni d'età. Attualmente gli Stati che somministrano il vaccino russo Sputnik sono l'Ungheria, la Slovenia e la Croazia, la richiesta è molto alta e al momento non è chiaro se Mosca sia in grado rispondere tempestivamente a tutte le richieste. Come riporta Il Messaggero, la Regione Lazio nel frattempo nei scorsi giorni ha avuto un primo contatto per sondare il terreno e capire se sia possibile una collaborazione con Gamaleya Institute, per ottenere la licenza del vaccino e avviarne la produzione sul territorio.

Il punto sulle vaccinazioni contro il Covid nel Lazio

Ad oggi con i vaccini a disposizione Pfizer-Biontech ed AstraZeneca nel Lazio la soglia delle persone già vaccinate ha superato le 300mila. Tra queste medici, infermieri e operatori sanitari, personale ed ospiti delle strutture per anziani, over 80, forze dell'ordine. Partite stamattina le vaccinazioni ai vigili del fuoco presso l’Hub vaccinale Lunga Sosta dell’Aeroporto di Fiumicino. Dal 22 febbraio al via le prime dosi ai professori e al personale scolastico ed universitario, mentre dal 1 marzo parte la vaccinazione Covid presso i medici di famiglia.

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