Giubileo 2025

Urla contro i pellegrini in metro: “Devo andare al lavoro”. Loro gli rispondono cantando Imagine

L’ondata dei “giovani di Gesù” ha invaso Roma, con metro piene di pellegrini che cantano. C’è chi si spazientisce per le lunghe attese, come un passeggero: “Devo andare a lavorare, non posso perdere il lavoro per i ca*** vostri”. I ragazzi rispondono cantando “Imagine”.
A cura di Alessia Rabbai
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Giovani pellegrini in metro e un passeggero che urla contro di loro
Giovani pellegrini in metro e un passeggero che urla contro di loro
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Il Giubileo dei Giovani 2025 è arrivato ai suoi appuntamenti più importanti. E la mole di ragazzi e ragazze che giunge a Roma per assistere agli eventi continua ad aumentare fino ad un milione di persone attese per la Veglia di preghiera e la Messa con Papa Leone XIV a Tor Vergata di sabato 2 domenica 3 agosto. Se vedere la città animata, con gruppi di giovani che cantano, ballano e si godono le bellezze dell'Urbe è entusiasmante e bello, sul piano pratico a volte per i cittadini è difficile vivere la quotidianità.

Sono molti i video pubblicati sui social network di treni delle metro "presi d'assalto" dai giovani ed esuberanti pellegrini. C'è chi dice che "vederli è entusiasmante e trasmette tanta gioia", altri che si lamentano per la loro presenza rumorosa. Ragazzi e ragazze da giorni affollano le strade della Capitale, diretti ai vari eventi sparsi per la città, tra canti, balli e preghiere. I giovani riempiono anche le banchine delle metro e i vagoni e non sono tardate le critiche da parte dei passeggeri meno pazienti. Se in molti anche a bordo dei treni della metrolitana si lasciano travolgere dall'ondata dei "giovani di Gesù", altri si innervosiscono per il chiasso e per i vagoni strapieni.

"Ho aspettato la metro a lungo, c'erano tanti pellegrini e non c'era spazio per salire. Devo andare a lavorare e rischio di arrivare in ritardo" ha detto una viaggiatrice a Fanpage.it. C'è chi purtroppo si spazientisce, come un passeggero immortalato in un video, che risponde in modo brusco ad un addetto Atac, lamentandosi delle lunghe attese: "Fammi capire, ci vai tu a lavoro domani mattina? Io non posso perdere il lavoro per i ca*** vostri. Non sto calmo". Lui sul vagone con la porta aperta, davanti decine di giovani pellegrini alzano le mani verso il cielo e intonano: "Imagine" di John Lennon e al canto si uniscono anche i controllori.

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