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Uova contro ragazzo autistico, i bulli si pentono e chiedono scusa: “Passeremo del tempo con lui”

Il grave episodio è stato denunciato dalla madre di Matteo, che ieri è stato preso di mira da un gruppo di bulli che prima ha cercato di colpirlo con un uovo, poi lo ha insultato. “Per fortuna questa brutta vicenda ha avuto il suo lieto fine – racconta Sara – oggi i ragazzi che ieri sera si sono comportati male nei confronti miei e di Matteo, sono venuti a casa per scusarsi”.
A cura di Natascia Grbic
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I resti dell'uovo lanciati contro Matteo
I resti dell'uovo lanciati contro Matteo

Una storia iniziata nel peggiore dei modi e terminata con un lieto fine. A volte è possibile, anche in un periodo in cui sembra che i bulli non abbiano freni e le persone più fragili non siano minimamente tutelate. E invece questa volta, grazie soprattutto alla denuncia e alla caparbietà di una madre, l'epilogo è stato migliore del suo inizio. Un gruppo di bulli che ieri sera ha aggredito un giovane gravemente autistico, lanciandogli contro un uovo e insultandolo, si è andato a scusare con la madre del ragazzo. E tutti insieme hanno promesso che da oggi passeranno del tempo con lui.

La vicenda è stata raccontata dalla madre di Matteo, un giovane affetto da autismo, sui social. "Appena tornata da una delle tante passeggiate fuori al parcheggio di casa mia, una Seicento grigia con tre o forse quattro ragazzi incappucciati all'interno, mi vedono passeggiare con Matteo e girano rapidamente con una inversione a U", racconta la donna. "Prima passano ad alta velocità, ridono e sghignazzano, poi con un'altra e velocissima inversione ci passano davanti. Eravamo quasi arrivati alla strada quando lanciano con rabbia un uovo, mancando Matteo ma prendendo me. Avevo intuito che qualcosa non andava, e come sempre mi sono messa davanti per fare scudo e proteggerlo. Non contenti fanno un'altra rapida e velocissima inversione a U, e passando tutti contenti gridano "a obesooo".

Un episodio, quello che ha visto loro malgrado protagonisti Matteo e sua madre, che ha causato una forte ondata di indignazione non solo nella zona, ma in tutta la città di Roma. Dopo l'aggressione subita ieri sera non è più riuscito a dormire. E la madre non sa quando riuscirà a farlo uscire nuovamente di casa. A condannare l'accaduto, anche il minisindaco del VI municipio, Roberto Romanella. "Dovremmo proteggere queste persone e invece tre o quattro teste vuote sanno solo fare branco per attaccarle. La denuncia di sua madre era un atto dovuto e saranno perseguiti, ma la domanda che dobbiamo porci è: ‘Dove è finita la nostra umanità?'. Ecco, prendo a prestito le parole di Vittorio Arrigoni, sperando che quelle tre o quattro teste vuote siano in grado di capirle".

Forse anche per il clamore suscitato dalla notizia, le parole della madre e la storia di Matteo hanno raggiunto i ragazzi che ieri sera erano a bordo della Seicento grigia. Che si sono resi conto di quello che hanno fatto e sono andati a casa sua, per chiedere scusa e mettersi a disposizione. "Per fortuna questa brutta vicenda ha avuto il suo lieto fine – racconta Sara – oggi i ragazzi che ieri sera si sono comportati male nei confronti miei e di Matteo, sono venuti a casa per scusarsi e hanno promesso di dedicare un pochino del loro tempo per fare compagnia a Matteo. Sono ragazzi che fortunatamente hanno capito di aver fatto una cosa sbagliata, una ragazzata, e spero che questa esperienza sia loro di insegnamento per il futuro, nessun rancore. Questi ragazzi hanno avuto il coraggio di chiedere scusa e credo che sia da apprezzare".

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