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Test ai docenti, insegnanti sul piede di guerra: “Siamo allo sbando, non è garantita la sicurezza”

Sono cominciati i test sierologici sul corpo docente e il personale scolastico. Molti insegnanti si stanno recando nelle scuole per verificare un’eventuale positività al coronavirus. Ma tra chi partecipa all’indagine epidemiologica c’è anche chi denuncia che non sono garantite le condizioni per partire in sicurezza.
A cura di Natascia Grbic
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(La Presse)
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Sono stati effettuati il 27 e il 28 agosto i test sierologici su docenti, personale scolastico e studenti con disabilità presso l‘Istituto Comprensivo di piazza Filattiera 84. Esami che, in vista della riapertura delle scuole per il 14 settembre, sono effettuati su base volontaria e servono da indagine epidemiologica per riaprire in sicurezza. Nella due giorni di test alla scuola di piazza Filattiera si sono presentati la metà degli insegnanti, mentre chi non è riuscito a liberarsi per quei giorni potrà andare alla Asl per effettuare il test sierologico e verificare una sua eventuale positività al coronavirus. "Prima finiamo questi test e prima siamo sicuri che eventuali positivi tra docenti o alunni disabili possano avere il tempo di fare il tampone e un'ipotetica quarantena", ha dichiarato a Fanpage.it Simona Crea, dirigente della scuola.

Ai test per il corpo docente era presente anche Angelo Tanese, direttore generale dell'Asl Roma 1. "Si tratta di un progetto della Regione Lazio, che ha messo in campo un'indagine di sieroprevalenza che verrà fatto sul personale docente e non docente delle scuole. Come Asl Roma 1 siamo partiti lunedì 24 agosto, e abbiamo previsto circa 3omila test su base volontaria. Abbiamo ricevuto una risposta molto buona". All'indagine collaborano anche l'ospedale San Giovanni, il Sant'Andrea e l'Umberto I. Negli istituti con più di 150 docenti e personale i test saranno fatti in loco, mentre per quelli più piccoli è possibile prenotarsi nelle Asl.

Tra chi si reca a fare il tampone, c'è però anche chi contesta la classe governativa, accusandola di aver adottato linee guida per la scuola che non presuppongono la sicurezza per studenti e docenti. "Non siamo in sicurezza, siamo allo sbando – denuncia una docente – Le linee guida non presuppongono davvero la sicurezza, siamo tutti molto preoccupati e sul piede di guerra. La didattica è l'ultimo dei problemi per chi ci governa, perché in certe condizioni alcune attività non si potranno fare".

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