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Stupro di Capodanno, gli aggressori dopo la violenza insultano la vittima: “Tr**a, non vali nulla”

Insulti, vessazioni e minacce: dopo aver stuprato la minore nella notte di Capodanno 2021, gli aggressori l’hanno insultata, mentre lei era stato di semi incoscienza.
A cura di Natascia Grbic
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Insultata e derisa davanti a tutti mentre era in pieno stato confusionale e aveva bisogno di aiuto. La violenza accaduta a Capodanno 2021 nella villa di Primavalle non è terminata con lo stupro. È continuata anche dopo. Con la ragazza abusata vessata psicologicamente davanti a tutti. "Sei una zoccola, una troia, non vali un cazzo", le ha detto a più riprese P.R., uno dei ragazzi arrestati, quello che maggiormente ha abusato di lei approfittando del suo stato. Lei era sul divano, in stato di semi incoscienza e incapace di rispondere e ribellarsi. Anche in quel caso, nessuno l'ha aiutata o ha preso le due difese.Solo il giorno dopo, quando si è svegliata ricoperta di sangue e di lividi, ha cominciato a rendersi conto di quanto accaduto. È andata prima in ospedale, poi a sporgere denuncia dai carabinieri. Ma le vessazioni psicologiche dei suoi stupratori non sono finite lì.

Nei giorni successivi allo stupro la ragazza è stata contattata più volte proprio da P.R., che aveva saputo della denuncia. Ha provato a farle credere che il rapporto era stato consenziente e che anzi, lui ‘l'aveva protetta'. Le ha poi detto che aveva rovinato la festa a tutti, provando a farla sentire in colpa. Fortunatamente la ragazza non si è lasciata influenzare: e ai carabinieri ha fatto il nome di P.R. e di altri che l'hanno costretta a rapporti non consensuali. A tredici mesi dai fatti, i tre accusati dello stupro sono stati arrestati: tutti e tre erano già noti alle forze dell'ordine. A due sono stati notificati gli arresti domiciliari, a uno l'obbligo di firma.

"Co tutto sangue sulla maglietta, avevo appena finito . Stavo mbriaco, tutti a parla fermate. Chiedijelo a *** se ho sc…, che me cacava rc… che doveva entra lui a sc… a ahahah. S'é sc… pure lui a mia poi". Queste le parole usate da uno dei ragazzi accusati dello stupro nei giorni successivi alla violenza. Non solo. Quando hanno scoperto che aveva deciso di denunciare, sono cominciate a volare anche le minacce. "Giuro che io pio sta puttana, de merda e je sparo in faccia."

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