Strangola la mamma affetta da demenza, figlia condannata a 14 anni: “Lasciata sola, cosa dovevo fare?

Cristina Scarpetti è stata condannata a quattordici anni di carcere per l'omicidio della madre, Giovanna Scatena. La donna, 66 anni, era affetta da una forma molto aggressiva di demenza: il 9 maggio 2024 a Passoscuro la figlia, la sola a occuparsi della madre, l'ha strangolata. "Mi hanno lasciato tutti da sola", ha ripetuto più volte in lacrime durante le udienze del processo. Scarpetti, accusata di omicidio volontario, è stata condannata a quattordici anni di reclusione, il minimo della pena prevista per questo reato. Il giudice le ha concesso gli arresti domiciliari a casa, con la sua famiglia. Per la Corte, Scarpetti ha agito "in condizioni di prostrazione rispetto a una situazione familiare di esasperazione".
Quella di Cristina Scarpetti e Giovanna Scatena è una vicenda complessa e tragica. Un dramma della solitudine che riguarda moltissime famiglie, lasciate sole ad accudire i propri cari le cui facoltà cognitive sono seriamente compromesse. Scarpetti, che ha alle spalle tre tentativi di suicidio proprio per il peso di doversi occupare da sola della madre, ieri in aula ha letto una lettera, il cui testo è riportato da Il Corriere della Sera. "Mi sono trovata completamente sola, incompresa persino dai miei famigliari. Ho visto quella donna che era mia madre, irriconoscibile. L’ho vista dondolarsi per ore, strapparsi i capelli, mordersi. Era mia madre e quindi non riuscivo ad abbandonarla. Anche i servizi sanitari mi hanno lasciato sola. Avevo perso il lavoro a tempo indeterminato, la mia vita sociale, ho tentato anche il suicidio".
"Erano quattro, cinque mesi che mia madre non dormiva e di conseguenza nemmeno io – aveva spiegato in aula, in una delle scorse udienze – Da un mese non portavo mia figlia a scuola perché non riuscivo ad allontanarmi neanche dieci minuti da casa. Quella notte mia figlia si è svegliata piangendo, perché la nonna si aggirava nella sua stanza, spaventandola. Non riuscivo più a fare niente, ero diventata una inutile".