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Stop ai buoni casa: il residence di Totti ospiterà inquilini, ma 200 famiglie rischiano lo sfratto

Addio ai buoni casa, che garantivano condizioni di vita dignitose a 200 famiglie. Intanto il Campidoglio sembra puntare (di nuovo) sui residence per aiutare le famiglie in difficoltà, valutando idoneo anche quello della società di Francesco Totti, a Tor Tre Teste.
A cura di Beatrice Tominic
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"Mi sento di lanciare un appello all'assessore Zevi e al sindaco Gualtieri: attualmente sono 200 le famiglie che nel 2015 strappammo dai residence. La proroga dei buoni casa è già scaduta: che ne sarà delle 200 famiglie?", questo è ciò che si domanda Francesca Danese, oggi portavoce del Forum del Terzo Settore e già assessora della Giunta Marino. Sembra sia destinata a chiudersi così l'esperienza dei buoni casa con cui il Comune di Roma si è fatto garante, per quasi dieci anni, di assicurare una casa alla famiglie più indigenti.

Nel frattempo la Ten Immobiliare, società di Francesco Totti, ha partecipato alla gara del Comune di Roma per ospitare famiglie in difficoltà. L'immobile nella zona di Tor Tre Teste, in via Tovaglieri, già adibito a residence, è risultato essere idoneo: dopo le verifiche tecnico-urbanistiche da parte del Comune di Roma, inizieranno i primi contratti di locazione. Si tratta di un ritorno agli appartamenti-residence per combattere l'emergenza abitativa?

Dai residence ai buoni casa quasi 10 anni fa

"Nel 2015 abbiamo strappato 200 famiglie dai residence, strutture orribili che costavano 41 milioni di euro all'anno ai cittadini romani, visto che venivano dal bilancio ordinario. Le abitazioni potevano anche raggiungere la dimensione di soli 35 metri quadrati, spesso erano stati uffici e a volte anche senza modifica di destinazione d'uso: alcune ci costavano anche fino a 1300-400 al mese a nucleo", ha spiegato a Fanpage.it ripercorrendo la sua esperienza nella giunta Marino.

"Le persone vivevano in situazioni orribili: i bambini non potevano neanche invitare a merenda gli amichetti per festeggiare il compleanno perché poi c'era il portierato che garantiva l'ingresso delle persone – ha ricordato – Così abbiamo disposto la chiusura dei residence e l'inizio dei buoni casa. Il Comune dava un contributo economico per permettere alle famiglie di acquistare qualche mobile (chi usciva da quelle strutture difficilmente ne aveva) e pagava direttamente il proprietario, facendo da garante per le famiglie", ha continuato a spiegare Danese a Fanpage.it.

Gli accordi firmati all'epoca erano stati siglati, oltre che dal Comune e dai piccoli proprietari, anche dai sindacati come il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini Assegnatari; l'Unione degli Inquilini e il Sicet, Sindacato Inquilini Casa e Territorio.

"La diffidenza dei proprietari è stata superata grazie all'impegno del Comune che faceva da garante per queste famiglie – ha specificato – Nel 2015 abbiamo aperto una gara europea sulla casa, per trovare nuovi appartamenti in città: non si è presentato nessuno. Nonostante questo, in 10 mesi sono stati chiusi 8 residence e abbiamo dato buoni casa a 200 famiglie".

Le condizioni in cui vivevano prima alcune di queste famiglie erano davvero complicate: cambiavano spesso residence, in alcuni casi avevano passato periodo di tempo senza un tetto, costretti a dormire in automobile.

"Con la stabilità delle nuove abitazioni i bambini hanno ricominciato a frequentare il proprio quartiere, reinserendosi completamente – ha aggiunto Danese – Ora, quasi dieci anni dopo, i buoni casa sono tutti in scadenza, alcuni già scaduti: dove andranno queste famiglie? Si aggiungono in un contesto già difficile, in una città che ha già gravi problemi relativi all'emergenza abitativa. Dopo otto anni abbiamo dato alle famiglie l'illusione di una vita diversa, ma oggi potrebbero essere sfrattate da un momento all'altro", ha poi concluso.

Scadono i buoni casa: ritorno ai residence?

Ai proprietari delle abitazioni, proprio in questi giorni, stanno arrivando lettere in cui il Comune spiega che, a partire da una data precisa, non verrà più pagato l'affitto: ad oggi non è prevista nessuna proroga per le famiglie di inquilini che per anni hanno avuto diritto al buono casa.

Nel frattempo, come anticipato, uno degli immobili del gruppo Ten, società che appartiene a Francesco Totti, ha vinto una gara del Comune di Roma, guadagnandosi l'idoneità per ospitare tutte quelle famiglie in difficoltà rimaste senza casa e, dopo gli ultimi controlli tecnici, potranno aprire le loro porte ai nuovi inquilini.

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