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Sospensioni e 6 in condotta per chi ha occupato la scuola: succede al Colonna e Albertelli

Sono partiti i provvedimenti disciplinari contro le occupazioni scolastiche, ma al Pilo Albertelli e al Vittorio Colonna studenti e genitori si schierano contro le decisioni dei presidi.
A cura di Beatrice Tominic
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Dopo le occupazioni studentesche che hanno bloccato più di 50 scuole nella città di Roma a partire dal mese di ottobre e che sono terminate soltanto pochi giorni fa, gli studenti e le studentesse dei vari licei e istituti in protesta hanno ricevuto risposta da parte delle istituzioni. Al dialogo con l'assessora alla Scuola, alla Formazione e al Lavoro della città di Roma, Claudia Pratelli, si è affiancata la condanna da parte dell'Ufficio Scolastico Regionale che invita presidi e docenti a disporre sanzioni disciplinari per gli studenti e le studentesse occupanti che sono state identificati nei giorni di protesta. Fra gli istituti e i licei che hanno già provveduto a disporre le sanzioni disciplinari ci sono lo storico Pilo Albertelli, liceo classico in via Daniele Manin, poco distante dalla Basilica di Santa Maria Maggiore e l'istituto Vittorio Colonna, in zona Campo de' Fiori, ma la lista è destinata ad aumentare.

Il "tribunale" del Pilo Albertelli

Il liceo classico Pilo Albertelli è stata la seconda scuola ad occupare l'edificio e a bloccare le attività di lezione, pochi giorni dopo l'istituto di cinetv Rossellini, da cui è partita l'ondata di proteste nello scorso ottobre: qui l'occupazione si è ripetuta anche nel mese di dicembre, poco più di una settimana fa. A cinque giorni di distanza dal ritorno alla normalità nell'Albertelli, circa un ventina di ragazzi e ragazze, la maggior parte dei quali minorenni, a fronte di 150 occupanti si è trovata di fronte ad un comunicato firmato da preside e alcuni professori e professoresse, circa 3/4 dell'intero corpo docenti. "Il nostro appello ex animo è un grido di dolore e una richiesta di aiuto perché al momento constatiamo di essere soli nell’affrontare questa difficile situazione aggravata da un momento storico così delicato e preoccupante", si legge nella lettera firmata dal corpo docenti del Pilo Albertelli in cui viene denunciata la mancata possibilità di insegnare, per quanto riguarda loro, e di imparare, per quanto riguarda, invece, la componente studentesca che si è schierata contro l'occupazione. Proprio al Pilo Albertelli la situazione fra gli studenti occupanti e quelli contrari è stata spesso tesa.

"Poi ieri è arrivata anche la convocazione a un consiglio di classe disciplinare, ma le accuse stando al regolamento citato sono molto generiche, dall'aver abbandonato la classe senza aver chiesto il permesso ai professori a quello sulla violenza personale, con aggravante razzista e di violenza sessuale", dichiara un papà nel corso di una telefonata con Fanpage.it.  "A noi genitori, così come anche ai ragazzi e alle ragazze, è stato chiesto di preparare entro il 10 gennaio una memoria difensiva sulla giornata del 13 dicembre, in cui i ragazzi hanno fatto un'assemblea permanente nel cortile prima di occupare la scuola. Posso starci sul fatto che ai ragazzi venga chiesto conto di quello che è successo nel corso dell'occupazione nei modi e nei mezzi educativi della scuola, ma il fatto è che non viene punita o sanzionata l'occupazione in sé, ma la giornata del 13″, continua. "Oggi mio figlio e gli altri ragazzi rischiano di essere sospesi per 15 giorni, giudicati all'interno del Consiglio di classe in quello che, a tutti gli effetti, è un tribunale. Pensare che tutto era partito con una richiesta di dialogo da parte degli studenti."

Dall'istituto Colonna
Dall'istituto Colonna

Sanzioni disciplinari anche al Colonna: ieri lo sciopero bianco degli studenti

"La mia scuola è stata occupata dal 21 al 25 novembre, ma soltanto nella giornata del 17 dicembre è arrivata a me e ad altri rappresentati di istituto la contestazione di addebito, accusati di aver "danneggiato oltremodo la scuola". Ma questo non è vero, perché abbiamo avuto danni minimi e nessuno dei quali permanenti: ha anche inserito le spese di sanificazione", dice al telefono con Fanpage.it una dei rappresentanti degli studenti dell'IstitutoColonna.  "Esattamente un mese dopo il primo giorno di occupazione, infine, è stata decisa la sospensione per noi tre rappresentanti di istituto e un altro alunno. Il regolamento scolastico, infatti, stabilisce che tutti gli studenti identificati nel corso di un'occupazione dovranno essere sospesi, ma nel corso dell'occupazione di due anni fa, nel 2019, non è stato preso in considerazione. In segno di protesta gli studenti di circa una ventina di classe ieri hanno fatto quello che viene definito sciopero bianco: studenti e studentesse si sono presentate a scuola, ma si sono rifiutati di riprendere le attività didattiche in risposta alla decisione della preside. "In alcuni casi, si sono svolte assemblee e si sono avviati dialoghi con i singoli professori. Dopo lo sciopero bianco, nel pomeriggio, si è tenuto il consiglio di istituto: "La preside ci ha detto che non ci siamo mostrati aperti al dialogo e che non dobbiamo fare piagnistei perché eravamo consapevoli delle conseguenze. Ma noi studenti serve una scuola che educhi e non che punisca", conclude.

Dall'istituto Colonna
Dall'istituto Colonna

La nota di Rocco Pinneri, dall'Ufficio Scolastico della Regione Lazio

Le scuole, in questi giorni, stanno stabilendo le varie sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti occupanti, spronati anche da una nota pubblicata nella giornata del 20 dicembre da parte del direttore generale dell'Ufficio Scolastico della Regione Lazio, Rocco Pinneri. Nel documento, inviato ai dirigenti scolastici, viene dichiarata la necessità di denunciare formalmente il reato di interruzione del pubblico servizio, di chiedere lo sgombero dell’edificio e di identificare gli occupanti. "È importante che chi occupa capisca che violare il diritto dei loro compagni di scuola a frequentare le lezioni è un fatto grave, oltre che inutile vista la disponibilità di tutti al dialogo senza la necessità di azioni estreme ed illegali. […] Al termine dell’occupazione occorrerà che chiediate a chi è stato identificato di risarcire la spesa per la sanificazione della scuola assieme a ogni eventuale danno" scrive. "Occorrerà anche applicare le misure disciplinari previste dal regolamento interno di ciascuna scuola e dell’occupazione si terrà conto nel determinare il voto in condotta".

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